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Foggia, arrestati due nigeriani: hanno picchiato e stuprato una connazionale nel centro accoglienza

Giulio Bucchi
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Stupro e violenze brutali a Foggia. Sono stati arrestati due nigeriani, Omomoh Jeremiah (26 anni) e Shaban Ahmed (27), con l'accusa di aver violentato lo scorso 4 settembre una loro connazionale. Il primo è stato rintracciato nel Centro accoglienza richiedenti asilo di Borgo Mezzanone dalla Squadra Mobile foggiana mentre il secondo è stato rintracciato a Lecce dalla Squadra Mobile della città salentina. La vittima, giunta in Italia a maggio 2017 via mare dalla Libia, con scalo a Lampedusa, si era successivamente trasferita in un centro di accoglienza per rifugiati di Torino, dove era rimasta per circa due settimane, prima di allontanarsi arbitrariamente, per raggiungere Borgo Mezzanone vicino Foggia, nella prima decade di agosto. Due giorni dopo l'aggressione, la donna ha denunciato alla Questura che, dopo aver deciso di abbandonare l'attività di prostituzione esercitata in precedenza per bisogno economico, il 4 settembre era stata avvicinata da Ahmed che le aveva proposto un rapporto sessuale da lei rifiutato, così come aveva rifiutato la proposta dell'uomo di seguirlo a Lecce per continuare l'attività di prostituzione. Al secondo rifiuto Ahmed, con l'aiuto di Jeremiah, l'avrebbe afferrata e tenuta ferma impedendole di scappare, quindi avrebbe abusato di lei sessualmente, colpendola al volto con pugni e schiaffi. Neanche le urla della donna avevano fatto desistere i due connazionali. Per farla tacere Ahmed le avrebbe messo una mano sulla bocca e l'altra intorno al collo, facendole perdere i sensi per qualche istante. La vittima, trasportata in pronto soccorso, era stata poi ricoverata nel reparto di neurochirurgia ospedaliera.

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