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Vaticano, Papa Francesco accerchiato. Il chierico: "Siamo sfibrati, lo stanno mollando tutti"

Andrea Tempestini
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Per Papa Francesco, in Vaticano, non sarà un Natale sereno. Già, le recenti parole contro i "traditori" dimostrano come, nella Santa Sede, sia accerchiato. Il vescovo "venuto quasi dalla fine del mondo" è a capo della Chiesa da quasi 5 anni, ma la sua opera riformatrice si è impantanata: troppe fronde contro di lui, troppi passi in avanti e troppo veloci da parte sua. E come sottolinea Il Venerdì di Repubblica, "tra i suoi gregari affiorano segnali di logoramento. In particolare tra quelli che, in tonaca o abiti civili, lo circondano in Vaticano". Leggi anche: "Presto la fine della Chiesa Cattolica" Un Papa accerchiato, insomma. E che, sempre stando all'articolo, "ha rimpiazzato i punti di riferimento canonici, prediligendo il confronto con persone di fiducia che, a volte, sono persino esterne al perimetro delle mura leonine". Una ricostruzione confermata anche da un chierico impiegato da anni negli uffici della Santa Sede, che interpellato dal settimanale, ovviamente sotto anonimato, confida: "C'è disorientamento, il Papa sembra ascoltare e accogliere tutti tranne noi che gli siamo vicini". Tanto che, aggiunge, appena avrà la possibilità di andare in pensione, chiederà di congedarsi: "Lo stanno facendo in tanti, ma non è una diserzione. Si tratta di persone fedeli al Papa e alla Chiesa, ma sfibrate da un ambiente ne quale non si sentono più a loro agio". Insomma, in Vaticano il malessere sarebbe assai più diffuso di quanto si immagini tra gli oltre 2.800 dipendenti. Un malessere "rafforzato dalle frequenti scudisciate rivolte dal pontefice al clericalismo e al carrierismo ecclesiastico, applaudite dal mondo laico ma percepite come ingiuste generalizzazioni da sacerdoti e monsignori, anche quelli impegnati nelle parrocchi e costretti a rintuzzare ogni giorno i pregiudizi più diffusi".

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