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Vaticano, il fedelissimo di Papa Francesco e la lotta alla pedofilia: "Meglio non parlarne"

Giovanni Ruggiero
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Alla faccia della trasparenza e della lotta dura al marcio che c'è dentro la Chiesa cattolica, arriva la posizione del cardinale messicano Alberto Suarez Inda, fedelissimo di Papa Francesco, che ha tutta una sua teoria su come deve essere combattuto il fenomeno dei preti pedofili e dei casi di abusi sui bambini. Secondo Suarez Inda, arcivescovo emerito di Morelia, i casi di abusi sessuali sui minori avvenuti all'interno della Chiesa: "non dovrebbero esser resi pubblici - perché, aggiunge - sono questioni delicate". Le sue parole sono state riportate nel libro Tutti gli uomini di Francesco, scritto dal vaticanista di Mediaset Fabio Marchese Ragona, che nel volume pubblicato dalla San Paolo Edizioni ha intervistato tutti i cardinali nominati negli ultimi cinque anni da papa Francesco. Leggi anche: Preti pedofili, l'attacco brutale contro il papa: "Così le sue parole hanno insultato le vittime" Almeno il cardinale Suarez Inda non nega l'esistenza del fenomeno della pedofilia nella Chiesa, ma spiega in che modo le alte sfere vaticane abbiano deciso di contrastarlo: "La Chiesa si sta concentrando nel dare una formazione ferrea e un maggiore equilibrio affettivo che garantisca, nel limite delle aspettative, che i futuri sacerdoti vivano con fedeltà la propria vocazione". Secondo il cardinale quindi: "Gli abusi su minori sono questioni molto delicate e io non sono d'accordo nel rendere pubbliche queste vicende. Se ci sono dei casi, vanno subito denunciati secondo le indicazioni della Santa Sede, perché sono dei criminali che vanno contro la dignità degli indifesi e dei più piccoli".

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