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Immigrati, i giudici di Milano fanno ricorso alla Corte europea: sospese le espulsioni

Cristina Agostini
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Il Tribunale di Milano ha fatto ricorso alla Corte di Giustizia europea per sapere se la norma Orlando-Minniti - che toglie ai migranti la cui domanda di asilo è stata rigettata la possibilità di ricorrere in Appello - contrasta oppure no con il diritto Ue. E in attesa di una risposta i giudici consentono ai clandestini di rimanere in Italia.  Leggi anche: Ong, Elisabetta Gardini svela la vergogna più grossa: "Come coprono i trafficanti" Insomma, nei giorni in cui la stretta di Matteo Salvini sull'immigrazione si fa sempre più forte i giudici si mettono di traverso. Come riporta il Corriere della Sera, se l'immigrato non dimostra di essere in pericolo o in fuga da una guerra, i commissari rigettano la domanda di asilo. Si parla del 60 per cento dei richiedenti che spesso con l'avvocato d'ufficio - cioè pagato dallo Stato - fanno ricorso in Tribunale. Se anche in primo grado il loro ricorso viene rigettato, dopo la Minniti-Orlando, al migrante non resta che ricorrere in Cassazione. Nel frattempo, però, il clandestino non ha diritto a restare in Italia, quindi il Viminale può espellerlo in qualunque momento. I giudici milanesi della sezione immigrazione però si sono convinti che la norma italiana "non rispetta alcuni principi che rappresentano le pietre angolari del diritto dell'Unione Europea".

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