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Elsa Fornero, l'ultimo sanguinoso trabocchetto: "l'adeguamento automatico", di quanto tagliano le pensioni

Giulio Bucchi
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L'ultimo regalo sgradito della riforma delle pensioni di Elsa Fornero si chiama "adeguamento automatico del coefficiente di trasformazione": un "dettaglio" che in 10 anni ha tagliato il 12% degli assegni previdenziali degli italiani e che per chi lascerà il lavoro nel 2019 comporterà un taglio medio dell'1,2%, fino a 300 euro in meno. Si tratta, come ricorda Il Giornale, di uno dei passaggi meno famosi della famigerata riforma del 2011: in sostanza, più cresce l'età media degli italiani (e più si invecchia) e meno si incassa. Un decreto legge approvato lo scorso 15 maggio, quando Giuseppe Conte e il neo-ministro del Lavoro non erano ancora entrati in carica, ha fissato il nuovo adeguamento, che vale solo per le pensioni calcolate con il metodo contributivo. Gli ultimi adeguamenti risalivano al 2016 e al 2013. Il taglio, scrive ancora il Giornale, "non risparmierà pensionati in tarda età. Un 70enne che andrà in pensione il prossimo anno perderà quasi il 2%. Dai 2.943 euro del 2018 ai 2.887 del 2019. Un pensionato che nel 2012 avrebbe avuto diritto a 4.000 euro di pensione, dal 2019 percepirà 3.733 euro". In attesa che la legge Fornero venga smantellata, come promesso da Lega e M5s, si aggiunge la beffa di un tavolo mai accordato ai sindacati per rivedere i criteri di calcolo dell'adeguamento. 

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