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E la scorta lo seguepure sott'acqua

Quattro sub e una motovedetta vegliano sulle immersioni di Gianfry. Costo per lo Stato? Tra i 900 e i 1.200 euro al giorno

Matteo Legnani
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Le spese di immersione di Gianfranco Fini in vacanza all'Argentario? Le paga anche il contribuente. È cosa nota che il presidente della Camera trascorra la sua pausa di relax tra Ansedonia, dove ha una villa con piscina, Orbetello, dove ama andare al mare insieme alla compagna Elisabetta Tulliani, e Porto Ercole da dove parte, spesso a bordo della barca del fratello, ormeggiata nelle acqua di Cala Galera, alla volta dell'isola del Giglio o di quella di Giannutri, per immergersi con le bombole. In passato il leader di Futuro e Libertà ha praticato il suo sport preferito scortato dai vigili del fuoco di Grosseto. Era il 26 agosto 2008 quando Fini fu accompagnato proprio da quattro di loro per immergersi a Giannutri. All'epoca si scatenò il Codacons, che denunciò il fatto al Tribunale di Grosseto. Ma sia il presidente della Camera che i quattro vigili del fuoco sommozzatori furono assolti. Lo scorso anno fu il settimanale Oggi a raccontare come il politico avesse di nuovo infranto le regole, praticando la pesca subacquea con le bombole (fu pizzicato dai fotografi del settimanale mentre teneva in mano due stelle marine e un esemplare di “Pinna Nobilis”), vietata dalla legge. In quell'occasione Fini era in compagnia del personale dell'Argentario Divers, una nota scuola di sub della zona, ma indossava una maglia proprio dei vigili del fuoco sommozzatori. Nessuno, però, si è chiesto quanto queste scorte volte a garantire la sicurezza in mare del presidente della Camera anche in vacanza, possano costare. Ve lo diciamo noi. Gianfranco Fini, per il ruolo che ricopre, a parte la scorta che lo segue ovunque e che alloggia, come raccontato proprio da Libero nei giorni scorsi, in un albergo della zona, ha necessità di essere ”seguito” anche sott'acqua. Questo perché l'incolumità del personaggio, istituzionalmente ai vertici dello Stato, deve essere garantita. Di norma è la Prefettura che dà ordine ai sommozzatori dei Vigili del Fuoco - ma potrebbe darlo anche alla Capitaneria di porto, alla Guardia di Finanza o a qualsiasi altra forza dell'ordine - di seguire il presidente della Camera durante le sue escursioni subacquee. Mettiamo il caso che si decida di far scortare Fini dalla Capitaneria di Porto. Un pieno di carburante di una motovedetta, a seconda del tipo di imbarcazione, va dagli 800 ai 1.200 euro. Supponiamo che la spesa media giornaliera, solo per il rifornimento, sia di 300 euro. Quattro sono poi le persone al seguito del presidente. Ognuna di esse percepisce un minimo di 50 euro al giorno di stipendio (dipende ovviamente dal grado) a cui devono aggiungersi dai 60 ai 100 euro, come forfait per il servizio di ordine pubblico. Se poi la scorta viene da fuori (potrebbero essere utilizzati i carabinieri subacquei di Genova o quelli della polizia di La Spezia, che sono i più vicini, nel caso in cui non siano disponibili i sommozzatori di Grosseto), c'è da aggiungere alla spesa complessiva anche quella per il soggiorno (albergo e vitto). Per le gite fuori porta di Fini, quindi, si va da un minimo di 900 a un massimo di 1.200 euro. Soldi che ricadono, inevitabilmente, sulle spalle dei cittadini. E non consideriamo il fatto che le quattro (o più) persone al seguito del presidente della Camera nel giorno di immersione vengono sottratte ad altri compiti. In rete si trovano più lettere di denuncia di residenti dell'Argentario che, nel corso di diversi anni, si sono lamentati proprio del fatto che ogni volta che Fini è stato accompagnato nelle sue gite in mare, si sono registrati disagi in altri settori di intervento. Considerando l'amore del politico per questo sport, e la frequenta con la quale si immerge nei nostri mari più belli,  i conti sono presto fatti. Da quanto si apprende, Gianfranco Fini nei giorni scorsi è  stato  pizzicato dai paparazzi, in numerose occasioni, mentre prende il sole, seduto su una sdraio, in solitaria, su una spiaggia di Orbetello. Alle sue spalle, ben nascosti, vegliano sempre su di lui gli uomini della scorta. I quali, però, non seguono il presidente della Camera nel corso delle immersioni subacquee, soprattutto se le stesse avvengono con l'uso di uno dei gommoni della scuola di divers a cui Fini da anni si rivolge. Il rientro sugli scranni di Montecitorio è vicino, visto che, passato il Ferragosto, anche per Fini le vacanze volgeranno al termine. Chissà, dall'inizio del suo soggiorno all'Argentario a oggi, quanti soldi sono stati spesi per le sue scorte, terrestri o subacquee che siano. Meno male che siamo in tempi di crisi. di Chiara Giannini

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