“I colleghi sono degli infami, dovrebbero vergognarsi di quello che stanno scrivendo". All'indomani della notifica di arresto ai domiciliari, dopo aver battagliato con la "casta" dei giudici prima e con quella dei politici poi, Alessandro Sallusti individua un nuovo nemico: la categoria dei giornalisti, Marco Travaglio in testa. Colpevole, agli occhi del direttore, di star giocando sporco sulla sua vicenda: "Dovrebbero giocare con le loro vite invece che con la mia". Sallusti non gira intorno al punto e cita una per una le tesate che nel mirino: "Il Corriere della Sera, il Fatto Quotidiano, la Repubblica - dice il direttore ospite di Mattino 5 -. La Stampa ha fatto una cosa vergognosa: ha pubblicato una mezza pagina raccontando il lusso della presunta casa in cui dovrei andare a trascorrere i 14 mesi di domiciliari. I giornali - conclude - questa mattina trasudano odio nei miei confronti, compiacimento per quello che mi è successo e ironia sul fatto che invece di andare a San Vittore probabilmente starò a casa". Diritto di satira - "Odio, compiacimento, ironia": tre indizi fanno una prova e portano diritto a Travaglio e al suo editoriale di oggi sul Fatto Quotidiano (E adesso, pover'uomo?). Qui il Sallusti ai domiciliari in casa di Daniela Santanchè ("Olindo e Rosa saranno l'uno la punizione dell'altra - scrive il vicedirettore - lei però, per sua fortuna, può uscire") è raffigurato come un pensionato "inutile e depresso" per la nullafacenza obbligatoria. Neanche un pensionato qualsiasi, ma il Paolo Villaggio di "Fantozzi va in pensione". E allora per Travaglio il Sallusti ai domiciliari è uno che si chiede "Cazzo, e che faccio qui tutto il giorno?", che sarebbe "pieno di idee e di dossier farlocchi" ma che deve leggere il suo Giornale "senza di lui perfino migliorato". "Zio Tibia" ai domiciliari è un uomo vuoto che litiga con la colf filippina, che importuna "il venditore del Folletto", il "postino" e il vicino di casa "in carrozzella". Che chiama in maniera inopportuna nella redazione della testata che dirige ("La segretaria - si legge -: Sallusti chi? Qui non risulta nessun Sallusti? Non ci riprovi, altrimenti la denuncio per stalkig"). Per Travaglio è un uomo così depresso da contattare lui i Testimoni di Geova.