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Feltri: "Renzi deve svegliarsi altrimenti va a casa"

Ignazio Stagno
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Il governo ha cominciato il suo percorso. Matteo Renzi ha varato la sudar dei ministri e dei sottosegretari, ha fatto i suoi comizi in Aula e nei fatti finora ha saputo solo aumentare la Tsi, l'imposta sulla casa. Un bilancio quello dei primi giorni del nuovo esecutivo che lascia qualche perplessità. La road map fissata da Renzi con le riforme pare essersi arenata. Matteo è stretto tra le promesse al Cav sulla legge elettorale e quelle fatte ad Alfano sulla durata della legislatura. Così nell'attesa di entrare in partita, Renzi ha tirato il freno a mano. Così a suonare la sveglia per il premier ci pensa Vittorio Feltri che con un editoriale su Il Giornale punge il rottamatore: "Caro Matteo, la legge elettorale non comporta spese, cioè sofferenze per le casse dello Stato. Va scritta e approvata senza troppo modificarla rispetto alle idee che l'hanno ispirata. Perché, invece, essa giace in un cassetto tenuto d'occhio dalla presidente terrorizzati all'ipotesi che il potere conquistato abbia effetti soporiferi sulla sua dinamica persona. Ci dispiacerebbe constatare come il nuovo, una volta inseritosi nel sistema, diventi vecchio e incapace di essere all'altezza della situazione". La legge elettorale - Poi Feltri rinfresca la memoria a Renzi: "Se non sbaglio, aveva dichiarato: affronterò una riforma al mese. Febbraio se n'è andato. Pensiamo a marzo. Ci assicura che nei prossimi 30 giorni la legge elettorale sarà varata? Altrimenti cominceremo a sospettare che lei sia uguale ai suoi predecessori: un tiratardi schiavo delle logiche partitiche. E veniamo al nodo fiscale. Aveva giurato di scioglierlo. Non solo non lo ha sciolto, ma ignoriamo con quali mezzi - soldi - tenterà di abbassare le tasse senza ulteriormente aumentare il debito pubblico. Non è una semplice curiosità: è una preoccupazione". "Fai le valigie" - Infine Feltri bombarda Renzi anche sul caso Salva-Roma e la polemica con Marino: "Che cosa medita di fare con il Comune di Roma, la cui cassa piange? E con quello di Napoli, che versa nelle stesse condizioni? Li imbottisce di denaro (nostro) oppure li manda al diavolo? Terza opzione: li finanzia, ma commissaria le due amministrazioni civiche, come sarebbe preferibile? Non sono sciocchezze. Lei qui si gioca la reputazione, il presente e il futuro. In politica è da fessi farsi delle illusioni, questo è scontato. Ma se Matteo Renzi ci delude subito, è bene che rifaccia le valigie prim'ancora di averle disfatte".

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