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Baby squillo, Mussolini in lacrime butta fuori di casa il marito: "La mia vita è distrutta"

Nicoletta Orlandi Posti
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E' una donna forte, battagliera, determinata. Ma questa volta l'umiliazione è troppo grande. Alessandra Mussolini da quando il marito è finito nell'inchiesta sulle baby squillo dei Parioli è una donna distrutta. Piange. Piange anche al telefono quando la giornalista del Messaggero riesce a farsi rispondere dopo giorni di chiamate a vuoto. "Cosa posso dire? Sono distrutta", dice ad Cristiana Mangani da casa della madre dove si è trasferita con i tre figli Caterina, Clarissa e Romano. "Devo pensare a loro, devo proteggerli", ha detto alle poche persone che sono riuscite a parlarle. Di grande conforto sembrano essere state le parole di zia Sofia Loren dall'America, che la chiama tutti i giorni. Il suo matrimonio, si era sposata il 28 ottobre del 1989 a Predappio, è andato in frantumi. Da parte sua Mauro Floriani non ha potuto far altro che prendere le sue cose e andarsene, secondo il Messaggero avrebbe preso un appartamento non molto lontano da quello della famiglia.  Resterà lì a proclamarsi innocente nonostante gli inquirenti abbiano in mano prove schiaccianti. Come le telefonate intercettate partite dal suo cellulare. "A che ora ci viediamo domani?", chiedeva Floriani alla più grande delle ragazzine in una delle cinque conversazioni registrate. A quel punto il marito della senatrice e la baby squillo si accordavano su orario e luogo dove consumare il rapporto. Per il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il Pm Cristina Macchiusi basta per ritenerlo un cliente abituale. Non ci sarebbero invece, rivela Valentina Errante, i contatti con gli sfruttatori. Nel senso che Floriani chiamava direttamente la quattordicenne che aveva conosciuto attraverso il sito "Bakekaincontri.it". Ora il marito di Alessandra Mussolini, qualora le contestazioni nei suoi confronti venissero definitivamente accertate dai magistrati, fino a 4 anni di carcere. Decisiva la Convenzione di Lanzarote, ratificata in Italia nel 2012, sulla protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale. Una ratifica voluta fortemente dalla moglie in Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza.

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