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Agnese Renzi, il leghista Candiani: "L'ho vista sfrecciare con 4 auto blu"

Giulio Bucchi
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«Agnese Landini, moglie di Matteo Renzi, sfrecciava per il centro di Roma con ben quattro macchine di servizio». È la denuncia del senatore leghista Stefano Candiani, che ha deciso di presentare un'interrogazione per avere risposte ufficiali su quanto racconta di aver visto in diretta. Era mercoledì sera, verso le 23,30. Via degli Orfani, nel cuore della Capitale. Alcune vetture, senza sirena, sfrecciano ad alta velocità verso il Pantheon: Candiani sta percorrendo la stessa strada a piedi ed è davanti alla libreria Borromini. Arrivato in zona Pantheon, vede le quattro auto (tra cui una Bmw) ferme a pochi passi dall'Albergo del Senato, hotel a tre stelle in Piazza della Rotonda. Candiani racconta di essersi avvicinato a una delle vetture, e di aver fatto presente all'autista che sarebbe stato meglio guidare con maggiore prudenza. «Non ho detto di essere un parlamentare» spiega l'esponente leghista, che però non riceve risposta dal tizio al volante. «È rimasto una statua di sale. Sa, a quell'ora e in quelle strade è pericoloso andare così veloce». È a quel punto che Candiani, incuriosito dal corteo di macchinoni, sostiene di aver visto Agnese Landini in Renzi. Domanda di Libero: Candiani, è proprio sicuro che fosse la first lady? Risposta: «Certo, era lei. Ho anche scattato alcune fotografie ma non ho fatto in tempo a immortalarla. Comunque sto preparando una interrogazione per avere la conferma ufficiale. Sa, siamo in un Paese dove i servizi segreti fanno sparire e apparire le persone…». Abbiamo provato a contattare l'albergo, che però - ovviamente - non commenta e non conferma. Di sicuro, la moglie del premier ha recentemente cambiato idea sulla sua residenza. Quando il marito era stato nominato capo del governo, infatti, aveva assicurato che sarebbe rimasta a Firenze insieme ai tre figli. Da poco ha invece deciso di spostare tutta la famiglia nella Capitale, tanto che la signora ha chiesto l'aspettativa dalla scuola dove fa l'insegnante precaria. Tornando alle auto blu, poche ore prima che Candiani s'imbattesse nelle quattro vetture in zona Pantheon, Renzi aveva convocato i giornalisti annunciando di voler vendere un centinaio di macchinoni in dotazione dell'esecutivo al grido «venghino, signori, venghino». E aveva citato il caso di Firenze. Nel 2012 aveva messo all'asta i quattro mezzi a disposizione del sindaco. Ma - come ha raccontato l'Espresso - l'operazione non s'era rivelata un'affare. Palazzo Vecchio aveva rastrellato la miseria di 17.774 euro, più o meno 4mila euro a macchina, nonostante si trattasse di una berlina Volvo e di tre Alfa Romeo a gasolio acquistate cinque anni prima. di Matteo Pandini

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