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Lele Mora in difesa di Berlusconi: "Più buono di Wojtyla e con Ruby niente sesso, puzzava"

L'ex manager in difesa dell'amico Silvio: "Si sono approfittati della sua generosità"

Marta Macchi
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All'indomani della sentenza sul processo Ruby, che ha condannato Silvio Berlusconi a sette anni per concussione e prostituzione, le dichiarazioni si sprecano. E se in trenta testimoni sono pronti a rischiare la pena per falsa testimonianza pur di difendere l'amato Cav, c'è chi - con il savoir faire che lo contraddistingue - è pronto a dire la verità su quello che davvero sarebbe accaduto nelle nottate di bunga bunga ad Arcore. Lele Mora non ha dubbi, non è mai successo niente, soprattutto con Ruby. Lo rivela in un'intervista al Fatto Quotidiano, in cui illustra le ragioni della sua convinzione. Berlusconi, pover'uomo perseguitato: "Il presidente proprio non meritava una condanna così grave. Perché non c'è al mondo un uomo buono come lui. Io ho frequentato Papa Wojtyla, Madre Teresa e Lady Diana, e Berlusconi resta il più gentile e umano di tutti". L'ex manager dei vip , sul banco degli imputati nel corso del processo Ruby 2 con l'accusa di induzione e favoreggiamento della prostituzione (anche minorile), è spaventato: "Lui non ha combinato nulla e si è beccato sette anni, io - che sare l'assaggiatore di ragazze - cosa prendo l'ergastolo?" Mora, forte delle sue convinzioni, ne è convinto, qualcuno si è approfittato del Cav: "Ora parlano di costrizione: non esiste! Il presidente è un signore vero, che tratta tutti con incredibile accoglienza. E forse è questo che l'ha fregato: la sua grande bontà, la sua inequiparabile generosità". Anche gli assegni versati alle varie olgettine, a botte di migliaia di euro, sono il segno di quell'enorme altruismo che contraddistingue Berlusconi. O almeno così asserisce l'ex talent scout: "E' questa voglia di aiutare chiunque abbia bisogno che l'ha messo nei casini. E il fatto che è un po' troppo credulone, abbotta a tutto quello che gli dicono: ha idea di quanti stalker mi tormentavano per arrivare a lui? Si presentavano con la pelliccia e nulla sotto: completamente nude". Però: "Al presidente non piacevano queste qua. Troppo sfacciate". L'amico, anche se non si sentono da quando Lele è uscito di prigione, racconta il grande cuore dell'ex presidente del Consiglio: "Lui ama la spontaneità. Una volta, mentre ero da lui, è arrivato un pullman con una cinquantina di donne, sostenitrici del Pdl. Non erano annunciate, eppure lui ha dato da mangiare a tutte: panino, coca cola e regalino. Si chiama generosità". Nobiltà d'animo dunque, solo questo. Eppure a Ruby sarebbero arrivate cifre ingenti altro che "regalini": "E la prova dov'è? Le ha dato solo i soldi per aprire il centro di bellezza, e l'ha fatto per pena". Mora è pronto a scommetterci sù, con la marocchina niente sesso: "Dopo il suo intervento alla prostata non tutto funzionava al meglio. E poi non la poteva soffrire: puzzava di sudore, era malconcia. Farla passare per una troia è assurdo. E poi è stata lei a negare di esserci andata a letto". Eppure, quando non pensava di essere ascoltata, Ruby affermava: "Noemi è la pupilla, io sono il culo" ma, sostiene Mora, "Le intercettazioni si possono interpretare in molti modi".

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