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Feltri: "Cav finito. Doveva scappare finché aveva il passaporto"

Vittorio Sgarbi

Il fondatore di Libero intervistato dalla Borromeo spiega perché per Berlusconi non c'è futuro"

Nicoletta Orlandi Posti
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Non ha dubbi Vittorio Feltri: il Silvio Berlusconi politico è finito. Intervistato da Beatrice Borromeo per il Fatto Quotidiano il fondatore di Libero snocciola tutte le opzioni per "salvare" il Cavaliere, ma neanche uno è realistica: la grazia non sta in piedi, l'amnistia è esclusa, il parlamento non si lascerà sfuggire l'occasione per togliersi dai piedi il nemico e Napolitano non ha nessuna intenzione di sciogliere le Camere "piuttosto", spiega Feltri, " tenterebbe di fare un altro governo basato su cinque punti programamtici a cui aderirebbero anche i Cinque Stelle" e qualche colomba del Pdl che "con il solito appello al senso di responsabilità, aderirebbe al Letta bis".  "Io sarei scappato all'estero" - "La soluzione non c'è", ribadisce Feltri. "Berlusconi non ne sarà contento, ma la frustrazione non cambia gli scenari". "Immedesimandomi non saprei dove sbattere la testa", ammette il direttore alla Borromeo. Di sicuro avrebbe fatto qualcosa prima di arrivare a questo punto: "Sarei scappato quando ancora avevo il passaparto". Anche perché, spiega, il periodo di detenzione, sia in carcere o ai domiciliari, è lungo" e uno "dopo tre giorni impazzisce".  "Marina non sarà il leader" - Quanto al passaggio del testimone di leader del centro destra alla figlia Marina, Feltri non crede che "questa via darebbe molto sollievo al padre: lui vuole fare tutto personalmente, come ha dimostrato negli ultimi venti anni. Non ha mai delegato e quando proprio da dovuto ha selto Alfano, che è tutto dire. Magari con Marina farebbe meno fatica, ma oltre al fatto che lei non ha mai fatto politica, c'è anche la questione delle aziende che in famiglia hanno un bel peso". Insomma come sostiene pure Giampaolo Pansa nell'editoriale su Libero domenica scorsa, "Silvio non ha futuro". E a poco valgono i proclami su Twitter (ieri Berlusconi aveva scritto "Non mollerò"). Per Feltri "lui resterà convinto fino alla fine di poter trovare una scappatoia, ma io non la vedo".

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