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Ferrero vede i fantasmi: "I servizi segreti infiltrati in Rifondazione Comunista"

La denuncia del segretario: "Tramano nell'ombra contro di noi". Ma sul web lo prendono in giro

Roberto Procaccini
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"I servizi segreti stanno infiltrando Rifondazione Comunista". Paolo Ferrero, segretario del partito che fu di Fausto Bertinotti e Nichi Vendola, avrebbe svelato un complotto degli 007 italiani: si starebbero insinuandosi nei gangli del partito (il cui valore elettorale è intorno all'1 per cento secondo l'ultimo sondaggio Emg per La7) con oscure finalità. Ferrero ha denunciato la scoperta in due riprese. La prima volta stamattina ai microfoni di 24 Mattino su Radio24: "Ci sono persone che, a occhio, non si sono iscritte a Rifondazione Comunista per la passione del cambiamento - ha detto - ma perché messe lì a fare gli agenti". Come se n'è accorto, gli chiedono: "Diciamo che i percorsi di questi iscritti hanno significative superfici di contatto con i servizi segreti - ha spiegato il segretario - e se poi si scopre che sono gli stessi che magari si mettono ad agitare alle manifestazioni". Ma quanti sono i presunti infiltratri, lo incalzano: "Un paio". Ma la platea radiofonica non basta. Ferrero ha voluto il contatto diretto col suo popolo, e così ha denunciato l'infltrazione dei servizi anche sul profilo Facebook: "Qualcuno ha idea di far succedere qualcosa di strano - scrive -, sappia che siamo al corrente delle loro manovre". E' un Ferrero nostalgico dei vecchi tempi, quando Kgb e Cia si sfidavano su scala planetaria con trame invisibili ai più: "Loro si muovono nell'ombra - insinua Ferrero -, nell'ambiguità e lavorano per far casino. Noi siamo per la luce, la chiarezza, le battaglie alla luce del sole. Le risposte - C'è, tra i follower di Ferrero sui social, chi si spaventa o si inquieta alla lettura della denuncia. Ma la maggioranza la prende a ridere: "Sì, il sistema è terrorrizzato dalle masse rivoluzionarie portate da Rifondazione", si legge tra i commenti; "Ma ci infiltrerebbero per far cosa", chiede un altro. Ma c'è anche chi insinua: non è che Ferrero alza il polverone in vista del congresso di Rifondazione, dove Claudio Grassi può mettere in difficoltà il segretario in carica? "Strategia della tensione interna", la chiama un commentatore.

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