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Carlo De Benedetti, dopo Renzi, banche e bufala su Berlusconi la notizia più brutta: rischia la galera

Giulio Bucchi
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I guai di Carlo De Benedetti sono solo iniziati. La settimana caldissima dell'Ingegnere (prima la pubblicazione dei verbali alla Consob sulle frequentazioni con Matteo Renzi e Maria Elena Boschi, poi la bufala sulla "sua" Stampa  dell'inchiesta per riciclaggio su Berlusconi e Milan) è solo l'antipasto di quello che accadrà il prossimo 7 febbraio, a Torino. Quel giorno è in programma il giudizio d'Appello del processo sui morti d'amianto alla Olivetti di Ivrea, che ha visto l'Ingegnere già condannato in primo rado a cinque anni di carcere per omicidio colposo plurimo. Per approfondire leggi anche: "A Repubblica fingono di sapere chi è il loro padrone", un Feltri tombale Proprio per questo, come suggerito anche da Alessandro Sallusti sul Giornale di domenica, l'editore di Repubblica (scaricato maldestramente dal suo direttore Mario Calabresi e dai suoi giornalisti) starebbe malcelando un nervosismo crescente. Proprio la nota di Repubblica, sottolinea ancora il Giornale, pare il preludio allo "scaricamento" vero e proprio, quasi un presagio sul destino dell'editore di riferimento della sinistra italiana.  L'accusa, d'altronde, è la più grave di tutte: De Benedetti nulla avrebbe fatto per bonificare dalle polveri di amianto gli impianti in cui morivano gli operai della Olivetti. Per l'Ingegnere è anche svanita una possibile via di fuga, la prescrizione. Troppi, i morti in ballo (7 ufficiali, 85 i sospetti), per far cadere l'oblio su questo processo. Anche se alla sbarra c'è un padrone delle ferriere.

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