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Matteo Salvini, la stroncatura di Alessandro Sallusti: "Vuole abolire se stesso"

Giulio Bucchi
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"Povero Matteo Salvini, in che mani si è messo". Il giorno dopo il caso Giuseppe Conte, il direttore del Giornale Alessandro Sallusti fa partire il più classico dei "te l'avevo detto" all'indirizzo del segretario della Lega. Lasciato Silvio Berlusconi, Salvini si è ritrovato in coppia con Luigi Di Maio, roba "alla Totò e Peppino", ironizza Sallusti. La vicenda di Conte, "millantatore dall'ego smisurato e incontrollato", è insomma lo specchio del Movimento 5 Stelle. Leggi anche: "Salvini sei un ostaggio. Ma perché con Buffon non..." Ma il drastico giudizio di Sallusti coinvolge lo stesso Salvini: "Un candidato premier falsario, un candidato ministro del Lavoro (Di Maio) che non ha mai lavorato un giorno in vita sua, un candidato ministro degli Interni (Salvini) che voleva abolire le prefetture (cioè se stesso), un ministro dell'Economia che non si trova perché quello proposto (l'ottuagenario Paolo Savona) non piace a Mattarella, una candidata ministra delle Infrastrutture (la No Tav Laura Castelli) contraria alle grandi opere, un avvocato fallito (Alfonso Bonafede) candidato ministro della Giustizia. Ma si può? Ma per quanto ancora deve continuare questa ridicola farsa?", si chiede stavolta amaro il direttore. La sua profezia, Conte fuori e dentro di nuovo Di Maio a Palazzo Chigi, è inquietante: "Ci sarebbe da gustarsi la scena del leader della coalizione vincente alle elezioni, Salvini, accompagnare a Palazzo Chigi l'uomo che, grazie a tutti i voti del centrodestra, è riuscito a battere nelle urne. Spettacolo puro".

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