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Ferrara scrive a Napolitano: "Basta ribaltoni, facci votare"

Il direttore del Foglio Giuliano Ferrara

L'Elefantino: "Sono 20 anni che la politica è vittima dei forcaioli e della paura di dare al popolo il diritto di scegliere. Ora serve coraggio"

Giulio Bucchi
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"Presidente, basta col governo-ribaltone. Ci faccia votare". Quello di Giuliano Ferrara, più che un appello a Giorgio Napolitano, è un bignamino, un ripasso di storia politica italiana negli ultimi 20 anni. L'Elefantino, sul Giornale, ricorda al Colle tutte le volte, troppe, che qualcuno ha preferito sostituire un governo legittimo e votato dagli italiani con una maggioranza "da laboratorio" frutto delle alchimie parlamentarie e dei cambi di casacca di questo o quel gruppetto di onorevoli. Sempre, sottolinea Ferrara, "per la paura di tornare alle urne e lasciare che il popolo elettore decida democraticamente chi deve dirigere l'esecutivo". "Vent'anni di governi illegittimi" - Dal 1994 ad oggi, da quando cioè sulla scena politica c'è Silvio Berlusconi, sono stati troppi i casi in cui il Quirinale, per porre rimedio a una crisi quasi sempre provocata o a favorita da iniziative giudiziarie, ha preferito affidare ad altri, non legittimati dal voto popolare, la guida del Paese. E' successo nel 1994, con il ribaltone ai danni del Cavaliere e il governo Dini. E' successo dopo il 1996, con Prodi caduto ma la maggioranza di sinistra rimasta in piedi grazie ai voti di Cossiga. E, punge Ferrara, è successo ben due volte con Napolitano: nel 2011 con Monti, e nel 2012 con Letta. "Napolitano ha cercato di rattoppare i guasti di un sistema ammalato, di uno squilibrio drammatico nei rapporti tra politica e giustizia, di una rovinosa capacità sia della destra sia della sinistra di accettare il principio di realtà e restituire alla politica la sua funzione di coesione e comando usurpata dal partito dei faziosi e da quello dei togati d'assalto. Ora, però, le larghe intese nate nell'aprile scorso non ci sono più: il Pd governa anche grazie ad una larga maggioranza garantita alla Camera da Sel di Vendola, che però è escluso dal governo. E al Senato l'esecutivo sta in piedi grazie ai voti di Alfano e dei suoi, eletti soprattutto grazie all'impegno di Silvio Berlusconi, a sua volta all'opposizione. "Ostaggi di ribaltonisti e forcaioli" - La colpa della politica, e quindi anche del Quirinale, secondo Ferrara è doppia: "La paura dei magistrati e la subordinazione a essi, in una spirale drammatica che ha riguardato sia Berlusconi sia Prodi", e "la paura degli elettori liberi e adulti". A diffedenza delle coraggiose Spagna e Grecia, tornate al voto anche in momenti di crisi tragica, "noi biascichiamo di riforme che non si faranno, di semestri europei che contano un fico secco, siamo immobilizzati dalle nostre paure mentre l'offensiva forcaiola promette nuovi sfracelli ogni giorno". Ecco perché il direttore del Foglio chiede a Napolitano una "prova di coraggio": "Non negare al popolo il suo diritto a esprimersi e a decidere".

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