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Il giornalista di Le Monde critica NapolitanoIl Colle protesta con l'ambasciata francese

Philippe Ridet racconta l'assurda vicenda e rilancia le accuse: "Il presidente della Repubblica si comporta da Re. Anzi no, da Faraone"

Nicoletta Orlandi Posti
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Quando l'ambasciata francese a Roma gli ha comunicato che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si era lamentato di lui, Philippe Ridet, si è messo a ridere ma non si è meravigliato, né offeso. Ha solo pensato che se il Quirinale si scomoda pure per il povero corrispondente francese chissà come si agita per gli altri attacchi. "Mi pare si faccia prendere troppo dall'isteria", dice il giornalista di Le Monde a Beatrice Borromeo. Ridet, è reo di aver osato criticare in un suo articolo re Giorgio. Che ovviamente non ha gradito e ha mandato una lettera di lamentele all'ambasciata francesce con la speranza, forse, che il giornalista venisse, se non punito, almeno redarguito a dovere. Cosa che non è stata. "Era il periodo in cui il presidente della Repubblica domandava la tregua tra i politici e la magistratura", racconta Ridet al Fatto Quotidiano. "Solo che i politici avevano un nome solo: quello di Silvio Berlusconi. Quindi ho suggerito a Napolitano di abbandonare i toni generici e parlare chiaro. Era una critica politica, non personale. Anche perché non ho niente contro di lui. Semplicemente, quando uno sbaglia, mi pare normale dirlo".  Per nulla intimorito dalle bacchettate del Colle, Ridet continua ad attaccare il capo dello Stato: "Napolitano ha sempre più l'aura del Re. Da quando è stato rieletto sembra che non si possa più giudicarlo, che vada lodato dalla mattina alla sera. Ed è un po' anomalo soprattutto perchè questo presidente non è mica la Regina d'Inghilterra". E ancora: "Napolitano è entrato nel buco della politica italiana a febbraio quando ha accettato il secondo mandato. E dato che pesa sulle scelte del governo, trovo normalissimo che il suo operato possa essere giudicato. La cosa anormale semmai è che questo presidente somigli sempre più a un Faraone". 

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