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Renzi a Bersani: "Sei come Prodi"E Pier: "Tu usi la voce del nemico"

Matteo Renzi e Pierluigi Bersani

Il sindaco di Firenze attacca il segretario su l'instabilità del suo probabile governo. Il segretario si infuria e lo accusa di essere filoCav

Ignazio Stagno
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Matteo Renzi come Silvio Berlusconi? Per Bersani lo è. E lo accusa senza giri di parole. Il giovane sindaco di Firenze lo attacca sull'instabilità di un futuro governo Bersani. Renzi rivede in Pier un Prodi 2.0 con una coalizione sconfinata, come quella del 2008. Renzi vede nel segretario un premier poco affidabile perchè piegato eventualmente su un equilibrio precario come quello che fece cadere Prodi con un governo che andava da Bertinotti a Mastella. Così Matteo Renzi attacca a viso aperto il segretario e lo colpisce duramente dicendogli: "E' vero che quando siamo stati da soli ha vinto Berlusconi - afferma Renzi quando Bersani ricorda che correndo da solo il Pd fece vincere il Cavaliere - ma è vero anche che quando abbiamo fatto l'accordo con la sinistra radicale avevamo al governo Prodi ed è stato buttato giù da un inciucio di D'Alema e Bertinotti. Se stiamo alle nostre regole bene, ma se tra due anni vinciamo le elezioni e ci rimandano a casa perchè litigano sull'agenda Monti non va bene. Nel popolo di sinistra tanta gente chiede le cose serie prima. Le primarie servono per far le cose serie prima. Sei sicuro di tenere tutte le anime dentro o non rischiamo di finire come l'Unione del 2008?". Pier redarguisce il giovane rampollo con un secco:"Attento a non usare gli argomenti dell'avversario". E il segretario rincara la dose dando una piccola lezione di scienze politiche al giovane sindaco: "Allora eravamo undici partiti ora c'è il Pd a fare da baricentro, garantiamo all'Europa e al mondo che siamo in condizioni di governare, questo non può essere messo in dubbio". Insomma Pier difende la solidità di un suo governo. Avvisa Renzi e gli ricorda di stare buono. Perchè dopo le primarie ci sarà il voto per le politiche 2013.

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