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Effetto primarie: Pd al 34,6%Ora Monti ha i giorni contati:Pier e Silvio vogliono le urne

Pierluigi Bersani

Mentana snocciola i dati su Twitter: continua il crollo dell'Idv, male Casini, Pdl al 15,2 per cento. Ecco perché si voterà (presto) con il "porcellum"

Andrea Tempestini
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  Effetto primarie: il Partito Democratico, secondo le anticipazioni del sondaggio del lunedì del TgLa7, stacca tutti quanti. I democratici di Pierluigi Bersani, che godono dell'effetto "benefico" delle consultazioni interne, sarebbe al 34,6%: il dato è stato diffuso da Enrico Mentana su Twitter. Un balzo enorme rispetto alla settimana precedente, quando veniva accreditato del 30,3 per cento. Al secondo posto c'è sempre il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo con il 16,3%, poi il Pdl con il 15,2% e Sinistra e Libertà di Nichi Vendola con il 6 per cento. Continua in parallelo il crollo verticale dell'Italia dei Valori guidata da Antonio Di Pietro, scesa all'1,5 per cento. Scende anche Pier Ferdinando Casini, che con il suo Udc raggranella il 3,8 per cento. Quindi Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo viene data al 2,1% e la Lega Nord al 6,3 per cento. Monti appeso a un filo - Il dato che impressiona più di tutti resta la percentuale di cui viene accreditato il Pd. Un numero che tinge di rosso l'Italia ma che, soprattutto, accorcia la vita politica di Mario Monti. Interesse principe di Bersani, oggi, è quello di andare al voto il più presto possibile. Tenendosi il Porcellum, nonostante il premio di maggioranza che potrebbe essere alzato al 40-42%: un sistema che rischia di regalare una grossa maggioranza a Bersani e compagni. Per inciso, la norma che alza il premio è ferma in Commissione: con tutta probabilità si andrà al voto senza modificare il testo, che riserva un robusto premio alla coalizione vincitrice. Intanto il Cav... - E se al quadro si aggiunge anche il fatto che lo stesso Silvio Berlusconi vuole andare al voto il prima possibile, si capisce perché l'esecutivo tecnico è appeso a un filo. Il Cav vuole le urne, subito, perché così l'ipotesi primarie, da lui detestata e combattuta, andrebbe subito in ghiacciaia. Inoltre, con una campagna elettorale aggressiva e vincente, l'obiettivo minimo di far scendere la coalizione di sinistra sotto la soglia necessaria per ottenere il voto di maggioranza è molto più che alla portata.  

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