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I sondaggisti danno i voti ai candidati alle elezioni di Roma

Lucia Esposito
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I sondaggisti e le previsioni sul candidato di Roma, Il quotidiano Il Tempo mette a confronto le opinioni di chi “misura” il gradimento dei politici attraverso le interviste agli italiani.  Roberto Weber, presidente della società Ixé vede difficile un pareggio tra centrodestra e centrosinistra e,  soprattutto, si concentra sul Movimento Cinque Stelle osserva che, se a livello nazionale sono al 25%, possono acquisire anche 10 o 15 punti nella cpaitale.  Per Nicola Piepoli, intervistato sempre dal quotidiano romano, il vero problema è cosa fare il centrodestra. E dà anche un consiglio: “Perché non candidare la ministra della Sanità, la Beatrice Lorenzin? Sarebbe un' ottima carta. Io l' ho conosciuta da Bonaiuti, quando era di Forza Italia, ed è una ragazza molto intelligente. Poi è passata con il Nuovo centrodestra e rimane una possibile candidata per il centrodestra”.  Più scettico su Alfio Marchini che ha il vantaggio di essere romano ma lo svantaggio di essere poco conosciuto.  La sondaggista del Cav, Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research preferisce essere più cauta perché, spiega, quando le rilevazioni di fanno in momenti concitati i risultati rischiano di essere falsati. “Nelle elezioni amministrative vale molto la persona: Giorgia Meloni è un bel personaggio, ma ce ne sono altri. Alle primarie del Pd c' era anche Sassoli. Per la corsa al Campidoglio saranno decisive le capacità personali”. Movimento Cinque Stelle - Renato Mannheimer è certo che i partiti, contino poco. “Sulla base dei dati attuali il MoVimento Cinque stelle ha grandi possibilità, ma quello che farà la differenza, in campagna elettorale, sarà la capacità di comunicazione di ogni singolo candidato”.  Mannheimer vede molto bene la candidatura di Giorgia Meloni “è molto brava a comunicare, ma molto dipenderà da come si presenterà. Certo se assumerà posizioni estremiste, come alcuni nel suo partito, sarà un problema, ma se riuscirà a raccogliere un po' tutti, la sua impostazione anti-establishment potrebbe avere successo”.  Il direttore di Ipr Marketing Antonio Noto spiega che il successo di Grillo dipende soprattutto dalla scelta dei candidati. “Un candidato sconosciuto, eletto da primarie interne, crolla al 22 per cento perdendo dieci punti. In questo momento, a Roma, per vincere, si dovrebbe candidare un personaggio già fortemente visibile, si parla di Alessandro Di Battista”. Sorpresa Marino - A sorpresa poi si scopre che Marino ha grandi potenzialità se si dovesse presentare con una lista civica che guarda a sinistra. Secondo Roberto Weber  la candidatura di Marino potrebbe toccare anche un range tra il 5% e l' 8%».

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