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Governo, fiducia sul Dl Fare. Pd e Pdl trattano su omofobia

Giulio Bucchi
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Divisi, per ora, sull'omofobia, ma uniti sul Dl Fare. Pd e Pdl trattano sui temi etici (sì al ddl in Commissione giustizia, arriverà in Parlamento il 26 luglio) e nel frattempo voteranno compatti sul Dl Fare, anche perché come annunciato dal ministro per i Rapporti col Parlamento Dario Franceschini il governo ha intenzione di porre la fiducia sul provvedimento messo a punto in Commissione con l'accordo dei due maggiori partiti della coalizione. Il motivo del decreto "blindato", ha spiegato Franceschini, è velocizzare i tempi a fronte dell'"ostruzionismo" delle opposizioni. "Dopo aver registrato circa 800 emendamenti al decreto - ha attaccato il ministro -, ieri in una riunione al comitato dei 18 il governo ha fatto presente che dato il calendario previsto prima della pausa estiva, con 6 decreti da convertire e diversi provvedimenti importanti, quel numero di emendamenti avrebbe reso inevitabile il voto di fiducia. Abbiamo chiesto ai gruppi di limitare il numero di emendamenti, per votarli in un tempo ragionevole. In quella sede ho detto e ribadisco che in caso di fiducia l'orientamento del governo, per rispetto del Parlamento, è di metterla sul testo uscito dai lavori della commissione".  "Blindato un testo impresentabile" - Ma l'opposizione proprio su questo punto è scandalizzata. "M5S propone 400 emendamenti al decreto del Fare - scrive su Facebook i gruppo del Movimento 5 Stelle all Camera -. Poi ridotti a 75 in commissione. Poi ridotti agli 8 più salienti. Ma il governo non accetta neanche quelli e pone la fiducia. Ancora una volta la maggioranza non si è scongelata". Il deputato grillino Riccardo Fraccaro, su Twitter, parla invece di "ennesimo schiaffo al Parlamento". Secondo Sel, invece, il governo mette la fiducia per "nascondere le crepe della maggioranza".

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