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Di Maio dà buca a La7, Cairo lo fulmina. Indiscreto: perché il grillino è scappato

Giulio Bucchi
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Un dietrofront strategico dall'altissimo rischio politico. Luigi Di Maio dà buca a Giovanni Floris e Matteo Renzi, che avrebbe dovuto sfidare (su sua proposta) questa sera a DiMartedì e si attira ovviamente le critiche di La7, da Enrico Mentana al proprietario della rete, Urbano Cairo. "Un impegno preso, e tra ,l'altro, chiesto da Di Maio non è una cosa bella che venga cancellato così", si lamenta l'editore. Ha ragione, tanto più che anche dentro il Movimento 5 Stelle sono in tanti a criticare il comportamento del candidato premier grillino, che a molti è sembrato una fuga bella e buona al di là degli sfottò di Renzi.  Dietro la scelta, spiega il Corriere della Sera, ci sono molti motivi. Innanzitutto, Di Maio aveva scelto di lanciare la sfida a Renzi prima delle elezioni regionali siciliane, "per sviare l'attenzione dei media dopo l'esclusione dalla lista Cancelleri del candidato Gionata Ciappina, con condanna nel curriculum". Nessuno nello staff di Di Maio si aspettava che Renzi accettasse, ed ecco spiegato il grosso imbarazzo di queste ultime ore. Nonostante il luogo (La7) e il conduttore (Floris) fossero quelli preferiti dai grillini, Di Maio e il suo staff in ritiro per due giorni in un casale a Caltanissetta hanno ragionato su come a questo punto il confronto tv avrebbe portato più rischi che benefici. "Perché farsi sporcare l'immagine da un perdente, politicamente morto e per di più rabbioso?", è stato il ragionamento in estrema sintesi. Anche perché dopo la Sicilia Di Maio può sì festeggiare il raddoppio dei voti M5s nell'isola, ma mastica amaro per una vittoria, quella di Cancelleri, che fino a qualche giorno fa sembrava vicina, vicinissima, quasi certa. E scontare le battutine di Matteo in diretta sarebbe stato davvero troppo.

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