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Silvio Berlusconi, il piano clamoroso: torna in Parlamento, c'è anche la data

Giulio Bucchi
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A Silvio Berlusconi basterà aspettare. In punta di diritto e di Costituzione, il Cavaliere potrebbe tornare in Parlamento tra pochi mesi. Se qualche parlamentare si dimettesse dopo il 5 marzo, si tornerà al voto subito nel collegio uninominale rimasto "vacante", come accaduto nel 1997 al Mugello, con Antonio Di Pietro e Giuliano Ferrara a contendersi lo scranno in un feudo rosso lasciato vuoto da Pino Arlacchi. Il precedente, suggestivo, è ricordato dal Giornale e attualizzato alle vicende del leader di Forza Italia. Per approfondire leggi anche: Berlusconi e il diktat su Adriano Galliani Il suo ricorso contro la decadenza legata alla legge Severino presso il Tribunale dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo non arriverà in tempo per le elezioni, tanto meno per la scadenza per la presentazione delle liste fissata per lunedì 29 gennaio. Tuttavia, più passano le settimane e più si avvicina il giorno del grande rientro, sempre ammesso che qualche onorevole ceda il posto. Ipotesi non peregrina, visto che già qualche settimana fa si parlava di un clamoroso "sacrificio" da parte del suo fedelissimo Adriano Galliani (magari ricompensato con una poltrona di governo). Se si tornerà al voto per rieleggere un nuovo parlamentare, Berlusconi quasi sicuramente scenderà in campo. Potrebbe farlo subito, nel caso tutto questo avvenga dopo una sentenza favorevole da parte di Strasburgo. Oppure dovrà sperare in dimissioni di un collega dopo il 17 novembre 2019, quando scadranno i 6 anni di effetto della legge Severino e a quel punto Berlusconi sarà abile, arruolato e candidabile a tutti gli effetti, senza più dover aspettare alcun via libera europeo.

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