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Sergio Mattarella, la strategia del terrore: il bluff del Quirinale che ha terrorizzato i politici

Davide Locano
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In due mesi non hanno combinato nulla. In due giorni quasi quasi chiudono la pratica del governo. I politici sono proprio delle bestie strane. Basta minacciarli di portarli al macello, ovvero sciogliere il Parlamento, e in poco tempo riescono a mettere in piedi un esecutivo, non importa il programma o la prospettiva, purché si eviti di richiedere la fiducia degli italiani. Leggi anche: Amarezza-Mattarella, ecco chi lo ha scaricato E stavolta bisogna dire che il merito di questa “svolta” è del presidente Sergio Mattarella, accusato ingiustamente di aver perso tempo. Il capo dello Stato ha lasciato baloccare i ragazzi, poi a un certo momento l'arbitro ha detto: vi tolgo il pallone e non giocate più. Sapete cosa significa rimandare a casa 945 parlamentari? Una bestemmia. Per loro. A parole grillini e leghisti avrebbero voluto votare addirittura il 22 luglio, in realtà sapevano che sarebbe stato un boomerang. Primo: la gente in piena estate pensa a rinfrescarsi, non al Rosatellum. Secondo: chi entra papa, cioè quelli che si sentono sicuri di essere rieletti, di solito esce cardinale, ovvero rischia di rimanere a casa. Terzo: senza modificare la legge elettorale, M5S e Carroccio, ma anche Fi, Pd o FdI, avrebbero recitato la stessa commedia (o tragedia) che ha ammorbato i cittadini negli ultimi due mesi. Nessun schieramento avrebbe vinto. E gli elettori dei principali partiti avrebbero rincorso i loro (ex) beniamini, capaci di parlare ma non di fare. E allora? E allora meglio fare subito un governo. Poi si vedrà. Mattarella sapeva che sarebbe finita così anche se il premier «neutro» è sempre pronto... di Giuliano Zulin

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