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Mario Draghi, a luglio la Bce può scaricare l'Italia: verso la catastrofe finanziaria

Davide Locano
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Un momento di respiro. E' quello che Sergio Mattarella ha concesso ai mercati rinviando la designazione del Presidente del Consiglio. Così la Borsa ha guadagnato circa mezzo punto percentuale e lo spread ha recuperato spazio fermandosi a 176 punti. Nel primo pomeriggio la pausa si è trasformata in un sospiro di sollievo. Tanto più liberatorio quanto più evidenti emergevano le forzature e le contraddizioni nel curriculum del candidato premier Giuseppe Conte. L'indice è tornato positivo quando si è diffusa la speranza che il professore si facesse da parte. Leggi anche: Gli analisti finanziari: l'Italia crollerà, ecco quando La tregua però potrebbe durare poco. Già oggi la Commissione Ue darà i voti con le raccomandazioni ai 27 della Ue. Per l'Italia (e forse per il Belgio) è previsto un supplemento di indagine sul debito. Difficilmente il giudizio sarà ultimativo. E' possibile che Bruxelles eviti di calcare la mano per non dare alibi ad un governo che nasce con una forte impronta anti-europea. Il pericolo più importante arriva dalle quattro agenzie di rating: Fitch, S&P, Moody' s, e Dbrs. L'Italia corre il rischio di vedersi chiudere l'ombrello di Mario Draghi se il giudizio di affidabilità dovesse scendere sotto il livello di guardia («no investment grade»). In questo caso la Bce non potrebbe più acquistare Btp perchè troppo pericolosi. Un rischio che la maggioranza Legastellata sottovaluta nonostante l'avvertimento lanciato da Fitch. Il «contratto» viene giudicato «incoerente con l' obiettivo di ridurre il debito». La Bce in questo momento non compra titoli della Grecia e di Cipro proprio perchè i loro rating sono sotto il grado investimento. Certo qualcuno storcerà il naso per il fatto che una istituzione della forza e delle dimensioni della Bce affidi scelte tanto importanti a quattro aziende private. Le regole sono queste e ora è troppo tardi per opporsi. Tutte le agenzie assegnano attualmente all'Italia una notazione "investment grade". Il peggiore rating è quello di Moody's: Baa2 con prospettiva negativa, appena due livelli sopra il "non-investment grade”. Il giudizio più generoso è quello di Dbrs che ci mette tre scalini sopra il baratro. Tuttavia a metà luglio cominceranno le revisioni. Comincerà proprio Dbrs che deciderà il 13 luglio. Poi Fitch (31 agosto) , Moody' s ( 7 settembre), S&P in ottobre. Tutte le agenzie hanno già spiegato che gli aumenti del deficit e del debito sarebbero fattori molto negativi per i rating. Se il giudizio dovesse scendere sotto il livello di guardia le banche italiane potrebbero andare in crisi di liquidità Non potrebbero più rivolgersi alla Bce per avere prestiti garantiti dai Btp. Gli uffici della Bce non sarebbero più autorizzati a ricevere titoli italiani in pegno. Si aprirebbe una prospettiva apocalittica. Niente più credito e tetto giornaliero ai prelevamenti bancomat. Scena già viste in Grecia. Se l' Italia finisse tagliata fuori dalle aste di Francoforte, il solo modo per essere riammessa sarebbe accettare la Trojka. Oppure uscire dall'Euro in maniera improvvisa e, forse, catastrofica. Lega e 5 Stelle sono pronti ad affrontare queste emergenze? Il contratto non dice nulla. di Nino Sunseri

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