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Forza Italia, protesta contro la coppia Tajani-Galliani: "Noi prendiamo i voti ma non siamo considerati"

Cristina Agostini
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La Lega ha completamente asfaltato Forza Italia. Gli ultimi sondaggi segnano la clamorosa ascesa di Matteo Salvini che porta il Carroccio al 29 per cento dei consensi e il triste crollo del partito di Silvio Berlusconi che ora è sceso al 9 per cento. "Deve nascere per forza un soggetto nuovo, si chiami L'Altra Italia o in un altro modo, entro fine estate, assolutamente prima delle elezioni Europee - ha affermato Giorgio Mulè, portavoce dei parlamentari azzurri, a Libero -. Sennò non facciamo in tempo, politicamente, a mangiare il panettone". Leggi anche: Salvini-Cav, vertice riservato. Svolta ad Arcore sul voto E dentro il partito di Berlusconi c'è anche la protesta contro l'ipotesi di far guidare Forza Italia da Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, nel ruolo di vice-Berlusconi, e Adriano Galliani come coordinatore del partito, mentre l'esecutivo ristretto dovrebbe essere composto da Mara Carfagna, Mariastella Gelmini, Anna Maria Bernini, Renato Brunetta, Paolo Romani e Sestino Giacomoni. Il punto, riporta il Tempo, è la inesistente "meritocrazia": "Già nelle liste - spiegano alcuni esponenti azzurri - si parlava di un massiccio coinvolgimento delle amministrazioni locali. Non si è visto nulla di tutto questo". L'accusa è di non aver valorizzato il territorio nella compilazione delle liste e, adesso, di procedere con un "rinnovamento del partito dove non si vedono altri che i soliti noti". Niente di personale contro Silvio Berlusconi: "Il problema è la visione, il modello di partito. Ossia come affiancare al carisma di Berlusconi chi ha consenso reale: proprio ciò che chi sta vicino al presidente sembra non voler capire". 

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