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Rossella Brescia, la frase da applausi che asfalta Asia Argento: "O sono cessa io oppure..."

Giovanni Ruggiero
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Asia Argento forse, non è ancora sicuro, lascerà l' Italia crudele che non l' ha difesa abbastanza sul caso Weinstein. Nel frattempo blocca il profilo social di chi sulla vicenda osa pensare in modo diverso da lei. Come Rossella Brescia. La ballerina e attuale conduttrice radiofonica di Rds ha usato l' hashtag (#quellavoltache), ora tanto di moda tra le ragazze che vogliono denunciare violenze sessuali o molestie, e il suo post in mezza giornata è diventato virale. «Allora, vediamo: #quellavoltache mi hanno dato appuntamento in ufficio dopo le 20... col cacchio che mi sono presentata». E #quellavoltache un regista che non conoscevo mi voleva incontrare al ristorante, ma solo noi due di sera per parlare di lavoro. Sì, come no che ci vengo...». Magari la Brescia si è un po' lasciata prendere la mano all' inizio del messaggio, criticatissimo su Twitter («...comunque le cose sono due: o sono cessa io, oppure c' è qualcosa che non mi torna...»). Infatti lei stessa, sentita da Libero, giura che mai avrebbe voluto andare contro le donne, o scrivere qualcosa che potesse offenderne qualcuna. «Asia, poi, non l' ho neppure nominata, e invece lei mi ha bloccata». In fin dei conti, l' ex prima ballerina di Amici, con un corpo mozzafiato e uno stacco di coscia da urlo, cessa non è di sicuro: difficile credere che nessuno ci abbia provato con lei, soprattutto agli inizi della carriera in tv, quando ti offrono la luna se sei disposta a vedere la collezione di farfalle. «Ma sì, è successo di aver ricevuto delle proposte, ma ho fiutato cosa c' era dietro e non le ho accettate», spiega. «Per il resto mi dispiace molto, io volevo solo fare una battuta», si è scusata, e invece le si sono scatenati contro gli "odiatori" del web, tutti fan della Argento. «Ci sono rimasta male», ammette Rossella. «Non sono contro le donne, ho fatto spettacoli a teatro in sostegno del genere femminile, lavoro con "Save the Children donne" e con l' associazione "We World" che aiuta milioni di donne vittime di violenza in Italia. Le mie parole sono state strumentalizzate». Il corteggiamento spinto che sfocia nella molestia non distingue tra bellezze da copertina o bruttine (cesse). Per Rossella Brescia è una questione di intuito. Bisogna «fiutare il marcio» per non rischiare di incapparci, perché di Harvey Weinstein, cioè di laidi e sporcaccioni, è piena anche l' Italia, non solo Hollywood. «Come mai io non mi sono mai trovata nella stessa situazione» di Asia e delle altre che ora gridano indignate e riempiono Twitter di particolari agghiaccianti che riemergono da un passato lontanissimo? Eppure faccio questo mestiere da anni, insiste, ma quando mi succede di captare qualcosa di negativo, sfodero il mio sorriso migliore e volto le spalle. Dico sempre a me stessa: siamo talmente tanti nel mondo, non c' è mica solo Weistein». La risposta della Argento è stata lapidaria: «Brava, sei meglio tu». E con la figlia del re dell' horror scende in campo la politica: dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, al capogruppo di Mpd, Roberto Speranza: «Le istituzioni non fanno ancora abbastanza», bacchetta. Weinstein, intanto, è stato espulso anche dal British Film Institute, del quale era membro. E a "Un giorno da pecora" Pupi Avati racconta di quella volta che, a un provino, una mamma aveva lasciato intendere che la figlia minorenne era disponibile pur di avere la parte... di Brunella Bolloli

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