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Formula Uno, Gp del Belgio: vince Ricciardo ma scoppia la lite in casa Mercedes

Ignazio Stagno
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Alta tensione in casa Mercedes. Il Gp del Belgio vinto da Ricciardo su Red Bull lascia una coda di polemiche dentro il team tedesco. Hamilton lascia Spa furibondo, la Mercedes si ritrova con una squadra spaccata dopo una giornata ad alta tensione. La temperatura in pista sale ancor prima del semaforo verde. Alonso, schierato in seconda fila, si mette in moto in extremis nel giro di formazione e rimedia 5 secondi di 'stop and gò che si trasformerà in una zavorra decisiva nel corso della gara. Nulla, in confronto alla tegola che piomba su Hamilton e che è destinata a rendere ancor più elettrica, se possibile, l'atmosfera ai box della Mercedes. Il caso - Un contatto maligno, al 2° giro, fra l'alettone di Rosberg e la gomma di Hamilton, che costa la gara all'inglese e condiziona quella del tedesco. Il copertone, squarciato, costringe Lewis, in quel momento in testa, a fermarsi ai box per la foratura: ripartirà dal fondo dove galleggerà per tutta la gara fino alla decisione della squadra di fermarne l'agonia con un ritiro che appare molto pilotato. Durante la gara più volte Hamilton ha chiesto al team il ritiro, ma dai box via radio gli è stata negata l'opportunità di rientrare e di preservare il motore in vista del prossimo gp. La bufera - Così quando finalmente la Mercedes ha dato l'ok per il ritiro, e la bandiera scacchi e calata su Ricciardo, nel box tedesco è scoppiata la bufera. Rosberg contestato dal pubblico durante la premiazione per il suo podio è stato subito attaccato da team principal Toto Wolff: “Così è inaccettabile, non è il modo in cui possiamo andare avanti”. Alle parole di Wolff si sono aggiunte quelle di Hamilton: "Ho un fuoco dentro che brucia, ma questa è la Formula Uno, Niko non è stato corretto". Gelido anche il commento di Niki Lauda, presidente onorario della Mercedes: "Questa non è Formula Uno, Rosberg ha sbagliato e deve chiedere scusa". 

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