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Derby, dai campioni a Berlusconi: tutti quelli a rischio addio

Nicoletta Orlandi Posti
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Domani c'è il derby. Lo sapete voi, lo sanno gli oltre 70mila che se ne fregano della pioggia, della classifica patetica e hanno in testa una sola parola: «Orgoglio». Quello degli interisti, distrutti da una stagione che «doveva essere» e col cavolo che «è stata». Lo sanno i rossoneri che «sputeremo il sangue in campo» ma di plasma sul prato se n'è visto decisamente poco. Pazienza, Milano se ne frega e dà fiducia nel nome della «restaurazione». L'Inter ha un progetto, il Milan ha un progetto: almeno così ci raccontano. Quello dei nerazzurri ha gli occhi a mandorla di Thohir, in arrivo domani a Malpensa: ritorno di fuoco per l'indonesiano, atteso da una settimana di fuoco fatta di colloqui e decisioni. Chi resta? Chi va via? Quanti soldi Erick metterà a disposizione di Ausilio per fare mercato? Domande da un milione di dollari, lo stesso milione che - moltiplicato per dieci - serve per garantire lo stipendio di Yaya Toure (solo per citare il primo dei «sogni» nerazzurri). Sappiamo che: quello di domani sarà l'ultimo derby per tutta una serie di «scamorzine» che quest'anno hanno più che deluso, hanno «tradito», ma anche per altri che invece il popolo nerazzurro non vorrebbe veder partire. Pensiamo ad Handanovic, che prentende l'ingaggione da 3 milioni a stagione e non lo avrà a meno di ripensamenti del club. Pensiamo anche a Kovacic, il ragazzo che «è bravo, fa parte del progetto, puntiamo su di lui» ma ormai è panchinaro fisso. E allora occhio a Mancini, il mister che invece resterà: pensa di far esordire a centrocampo l'ivoriano classe '96 Gnoukouri, fenomeno della Primavera . In alternativa Obi, un altro destinato a fare le valigie nonostante il gol dell'1-1 dell'andata. Lo schieramento? Probabile che il Mancio decida di fare la «mazzarrata», ovvero di schierare il 3-5-2 per dare più coraggio a un centrocampo privo di Guarin e Brozovic. In difesa capitan Ranocchia, fresco di rinnovo (presto verrà annunciato). Sull'altra sponda i quesiti sono ancor più pepati: cosa vuol fare Silvio? Questi cinesi hanno intenzioni serie o cazzeggiano? La sensazione è che più passa il tempo più il Berlusca stia cambiando idea (se mai ha avuto davvero intenzione di vendere la maggioranza): il Diavolo resterà con base ad Arcore, al limite ai cinesi verrà «appaltato» il nuovo stadio in cambio di una quota di minoranza (la cordata thailandese invece è sempre più lontana). La qual cosa significherebbe soldi freschi ai rossoneri nell'immediato, quattrini a pioggia agli orientali in futuro. Staremo a vedere. In un caso o nell'altro Berlusconi (domani presente a San Siro) dovrà prendere ulteriori decisioni: da che Milan si ripartirà? I tifosi non sono per la cessione a tutti i costi, ma chiedono a Silvio di rilanciare. Non piace il «limbo» degli ultimi anni, quello dei giocatori presi non per una reale convinzione ma perché «meglio non passa il convento». Tra questi De Jong, uno che andrebbe trattenuto e invece partirà. Con lui tanti degli oltre 30 giocatori presenti in rosa (10 contratti in scadenza). Il resto è derby n° 214: un match che molti chiamano irrispettosamente «derbino». Chiedete ai 70mila cosa ne pensano... di Fabrizio Biasin

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