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Milan, Milena Gabanelli: il gruppo di Yonghong Li già insolvente al momento dell'acquisto, l'ombra della bancarotta

Andrea Tempestini
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Proprio quando il Milan torna a vincere e, grazie alla cura Gattuso, può addirittura sognare la qualificazione in Champions League, sul club si abbatte la bomba di Milena Gabanelli. Roba pesantissima, in un'inchiesta pubblicata sul Corriere della Sera. La Gabanelli e Mario Gervini hanno infatti indagato sulle holding di Yonghong Li, l'imprenditore che ha acquistato il club a 740 milioni di euro. Il risultato dell'indagine è sconcertante: la holding Shenzhen Jie Ande, presentata anche come credenziale per l'acquisto, e che possiede una quota della società di packaging Zhuhai Zhongfu (quotata sulla Borsa cinese), era già insolvente al momento dell'acquisto. Leggi anche: Milan, vagonata di denari? Chi è pronto a mettere 300 milioni nel club Per il Corriere, a Shenzhen Jie Ande era stata raggiunta da un ordine arrivato dal tribunale del distretto di Futian. Quale ordine? Presto detto: "Vendete all'asta il 2 febbraio" sull'Ebay cinese il gruppo. Un ordine dovuto al fatto che la holding di Li non aveva restituito un prestito concesso dalla Jinagsu Bank: i 60 milioni di euro di valore delle quote sarebbero così dovuti andare a ripagare i debiti con le banche. Ma non è tutto: dall'inchiesta si scopre anche che la vendita all'asta era poi stata sospesa per l'arrivo di un nuovo creditore; lo scorso 8 gennaio la banca di Canton avrebbe chiesto la liquidazione della holding Jie Ande. Nell'articolo della Gabanelli, un passaggio è decisivo per inquadrare la vicenda: "Mentre era inseguito dai creditori in patria, Li chiude una delle più costose acquisizioni calcistiche della storia presentando tra gli asset fondamentali per la sua credibilità finanziaria, oltre alle famose e fantomatiche miniere di fosfato, anche l'11,39% di Zhuhai Zhongfu, detenuto tramite la cassaforte Jie Ande". Peccato che la società cassaforte fosse da tempo insolvete. E sul gruppo, ora, pende anche una richiesta di bancarotta. Il futuro del Milan, dunque, appare sempre più vicino al gruppo americano Elliott.

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