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Da 36 anni tradite le ultime volontà dell'eroe di guerra e benefattore Elia Rossi Passavanti

La sua casa doveva diventare un museo ma è stata aperta una volta sola

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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Non rispettare il testamento di un defunto è già qualcosa di riprovevole, ma quando si tratta di un EROE DI GUERRA le cui ultime volontà erano, per giunta, indirizzate a beneficio gratuito della sua città (Terni), la questione fa arrossire dalla vergogna.

E’ il caso del generale  Elia Rossi Passavanti, uno dei militari italiani più decorati al valor militare del ‘900. Cinque volte ferito, tre volte mutilato, portava sul viso lo sfregio di una scheggia; ardito, fiumano, due Medaglie d’oro e due d’argento al Valor Militare, marito della prima donna ufficiale, la contessa Margherita Incisa di Camerana, altra eroina al di fuori dal tempo, di cui abbiamo scritto QUI

La casa-museo di Passavanti doveva essere aperta al pubblico, ma dal 1985, anno della sua morte, è stata aperta solo una volta.

QUI la petizione per sbloccare la situazione.

Passavanti fu, infatti, per oltre un decennio Presidente dell’Associazione Arma Cavalleria e, dopo la scomparsa della seconda moglie, nel 1970 tornò alla sua amata Terni per trascorrere gli ultimi anni della vita.

Il suo attaccamento per la città natale, venne dimostrato dai molti atti di generosità che Passavanti fece: donò il suo medagliere al comune di Terni che porta le medaglie d’oro di Passavanti nel gonfalone, la biblioteca privata e la collezione di quadri della seconda moglie e la pubblicazione in 3 volumi della storia di Terni.

Nel 1980, volle istituire la Fondazione TOE (Ternana Opera Educatrice) con l’obiettivo di dare un premio annuale ai lavoratori benemeriti del circondario di Terni e agli studenti della zona che si erano distinti negli studi.

Soprattutto, secondo lo statuto della Fondazione, “tutti i mobili, quadri, medaglie, memorie, e qualsiasi altro oggetto che trovasi nell’abitazione dell’On. Prof. Elia Giovanni Rossi Passavanti, sita in Terni, piazza Carrara n. 1, al mezzanino del palazzo “Carrara”, dovranno essere conservati negli stessi locali, che verranno adibiti a MUSEO. La presente Fondazione, provvederà alla custodia, conservazione e gestione del museo suddetto. Inoltre la Fondazione provvederà al conseguimento dei suoi scopi con le rendite del suo patrimonio”.

L’11 luglio 1985 Passavanti morì. A distanza di oltre 36 anni dalla sua scomparsa, la Casa Museo è stata aperta al pubblico solamente UNA VOLTA, il 22 e 23 marzo durante il convegno scientifico intitolato “Un uomo, una città: Elia Rossi Passavanti e Terni” che mise in luce attraverso lo studio della documentazione inedita resa disponibile tutte le varie sfaccettature del soldato più decorato d’Italia.

Dopo questo evento la figura di Passavanti è tornata nell’oblio, dimenticata dalla sua città e dalla Fondazione Toe fino al 2012, quando l’Associazione Amici del Museo delle Armi di Terni organizza una mostra sull’eroe ternano.

I tentativi per far aprire la Casa museo

In vista del 100° della grande guerra, lo storico Leonardo Malatesta, autore di volumi sull’impresa di Fiume, ebbe l’idea di organizzare una mostra itinerante sul generale che doveva partire da Terni il 24 maggio 2015. L’evento aveva ottenuto il patrocinio del Comitato nazionale per il 100° della grande guerra della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani e di altri enti culturali ma non si svolse anche per il mancato sostegno della Fondazione Toe. Malatesta riassume l’elenco delle mozioni per far aprire la casa museo e le giustificazioni da parte della Fondazione proprietaria.

“A seguito di una proposta presentata da due membri di diritto della Fondazione, la sezione di Terni dell’Associazione Mutilati ed Invalidi di Guerra e dell’Istituto del Nastro Azzurro, di gestire la Casa Museo per la sua apertura a distanza di oltre 30 anni dalla morte di Passavanti, l’allora Presidente della Fondazione Toe, dott. Mario Fornaci in un articolo pubblicato su "Il Messaggero - Umbria" del 28 febbraio 2016 sostenne che entro la primavera di quell’anno la Casa Museo sarebbe stata aperta al pubblico con le seguenti parole: “Ancora qualche settimana di tempo, poi il museo dedicato ad Elia Giovanni Rossi Passavanti ritornerà alla luce. I locali dove sono custoditi i cimeli del Generale di Corpo d’Armata torneranno a disposizione della città”. Poi si parlò anche della documentazione come il carteggio fra Passavanti e D’Annunzio che forse sarebbe rimasto all’archivio di stato di Terni, contravvenendo le chiare volontà testamentarie contenute nello statuto della Fondazione che tutti i documenti dovevano essere all’interno della Casa Museo.

Dopo questa dichiarazione molto incoraggiante non si fece nulla e il procedimento si arenò senza alcuna notizia.

La questione ritornò alla ribalta con un articolo del 26 novembre 2020 nel Corriere dell’Umbria dove il consigliere di maggioranza Michele Rossi chiese l’apertura della Casa Museo sostenendo che a distanza di oltre 35 anni dalla scomparsa di Passavanti c’era stato il mancato rispetto del relativo articolo dello statuto della Fondazione. Il Consiglio comunale di Terni, un anno prima, aveva approvato un atto che prevedeva l’apertura della Casa Museo un solo giorno all’anno per un determinato anniversario (4 novembre) , ma anche in questo caso la presidenza della Toe ignorò il tutto. Aprire la dimora di Passavanti, oltre all’aspetto culturale, sarebbe un’attrattiva turistica. Rossi annunciò un atto di indirizzo da presentare al Sindaco di Terni, in quanto Vice Presidente della Fondazione.

Il 28 novembre uscì un nuovo articolo nel Corriere dell’Umbria con le dichiarazioni di Rossi. Oltre a ciò, per iniziativa di Danilo Pirro, figlio di Vincenzo Pirro che iniziò gli studi su Passavanti, venne aperta una raccolta firme che sarebbe stata consegnata al Sindaco di Terni e al Presidente della Fondazione Toe pochi mesi dopo con oltre 500 firme tra cui importanti esponenti del mondo culturale italiano.

Ai primi di dicembre, ci fu la risposta, attraverso un articolo nel Corriere dell’Umbria del Presidente della Fondazione Toe, prof. Luigi Carlini. Sostenne che “per la casa museo invece ci sono ancora problemi e questo da trentacinque anni, tanti ne sono passati dalla morte dell’eroe militare ternano”. Carlini in una nota dichiarò che i pochi fondi a disposizione dovevano essere destinati ai premi annuali e non all’apertura della Casa Museo, sostenendo che questa non era una questione prioritaria. Inoltre sostenne che l’archivio di Passavanti era stato donato all’archivio di stato locale. Un’altra notizia che era contraria allo statuto della Fondazione.  Analizzando lo Statuto non vi è un peso predominante del "premio" rispetto "alla Casa.

L’8 dicembre, si svolse una conferenza online sulla questione e proprio uno dei  consiglieri della "Fondazione Passavanti" dichiarò che la situazione finanziaria dell'Istituto non era così magra, tanto che il bilancio complessivo aveva un attivo che si aggirava su oltre un milione e seicentomila € producendo interessi che avrebbero coperto ampliamente la gestione della Casa Museo, di circa 50.000 € all’anno.   

In un altro articolo  del Messaggero dell’Umbria sempre Carlini confermò la notizia errata della mancanza di soldi nelle casse della Fondazione sostenendo che su Passavanti ci fossero delle ombre perché era stato Podestà di Terni.

A tutt’oggi, secondo le ultime affermazioni di Carlini, è stato affidato a un archivista il compito di inventariare tutti gli oggetti presenti nella Casa Museo e che il suo incarico durerà alcuni anni, senza dare altre notizie. Fino ad ora, le risposte dal Presidente della Fondazione o sono state poco chiare o non ci sono state.

La Fondazione Toe, non ha un simbolo proprio, né sito internet, indirizzo né numero telefonico.

Le Case Museo in Italia sono una fonte molto importante del turismo. Solo per fare un esempio, il Vittoriale degli Italiani ogni anno viene visitato da oltre 300.000 persone italiane e straniere”.

Biografia di Elia Rossi Passavanti

Partecipò alla 1ª guerra mondiale, venendo sempre promosso per merito di guerra e ferito ben 6 volte.

Terminato il conflitto mondiale partecipò all’impresa di Fiume e lì’ conobbe la marchesa Margherita Incisa di Camerana, la prima donna ufficiale, tenente degli arditi che al ritorno in Italia sposò.

Dopo un periodo in Eritrea, al ritorno in Italia, grazie all’amicizia con D’Annunzio, Passavanti nel 1924 fu eletto deputato nel collegio di Terni, sua città natale e nel 1927 divenne podestà della città umbra e fu determinante per l'istituzione della Provincia di Terni) Nel decennio successivo docente universitario alla Sapienza e consigliere della Corte dei Conti, pubblicando degli studi sulla contabilità dello stato.

Allo scoppio della seconda guerra, pur essendo mutilato di guerra e decorato di medaglia d’oro al valor militare per le sue azioni durante la 1ª guerra mondiale, chiese di tornare in servizio per dare il suo apporto alla patria e nel 1941, per una sua azione nel fronte greco – albanese fu decorato della seconda medaglia d’oro al valor militare in vita. Dopo l’8 settembre collaborò con il Fronte Clandestino della Libertà guidato dal colonnello Montezemolo e poi fece parte dell’esercito del Regno del Sud.

Nel dopoguerra fu sottoposto ad epurazione per il suo passato fascista e prosciolto da ogni accusa, ritornando all’insegnamento universitario e alla Corte dei Conti dove fu anche Presidente di Sezione.

Fu per oltre un decennio Presidente dell’Associazione Arma Cavalleria e dopo la scomparsa della seconda moglie, nel 1970 tornò alla sua amata Terni per trascorrere gli ultimi anni della vita fino alla morte, avvenuta l’11 luglio 1985.

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