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Dal Ratzinger “modernista” al papa diavolo: Benedetto XVI alla Coena Cypriani di Bergoglio

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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Sono diversi giorni che un’immagine onirica perseguita lo scrivente: quella di un cenone natalizio, una bella riunione di famiglia, con tanti ospiti. A capotavola ci dovrebbe essere il nonno, il pater familias, ma al suo posto c’è un signore sconosciuto, con occhiali finti, baffi e nasone di plastica che dice cose senza senso. Il vero nonno è legato e imbavagliato lì accanto, mugola e strabuzza gli occhi davanti a tutti, ma i parenti che siedono a tavola fanno finta di niente, conversano amabilmente come se nulla fosse.

Proprio come nei sogni, viene da urlare, indicare lo scempio su quel povero anziano immobilizzato, padre e nonno di tutti, ma la voce non esce dalla gola e, per quanto ci si agiti, pare d’essere invisibili.

Quest’incubo descrive in modo plastico la situazione letteralmente surreale che stiamo vivendo circa la Magna Quaestio sui due papi. La paradossalità del caso rimanda alla Coena Cypriani, la parodia medievale del banchetto delle Nozze di Cana, dove Pilato passa a lavare le mani degli ospiti, Giacobbe offre le lenticchie a Esaù, Erodiade fa il balletto, Eva mangia una costoletta e a Gesù viene servita una salsa all’aceto.  

Se non fosse una tragedia millenaria, contemplante la fine della Chiesa cattolica visibile, l’affermarsi di orrende pratiche eugenetiche e politiche raccapriccianti di riorganizzazione socio-antropologica mondiale, ci sarebbe solo da sedersi in poltrona con un bel sacchetto di pop corn, per godersi lo spettacolo.

Dunque, è andata così: su un quotidiano nazionale, un giornalista porta avanti per due anni una seguitissima inchiesta che riprende quanto affermato – a volte a prezzo di sacrifici e persecuzioni – da alcuni eroici religiosi. Viene così a galla che il papa ritenuto abdicatario, è rimasto invece ancora quell’unico papa esistente di cui parla da nove anni senza mai specificare quale: ha applicato un sistema antiusurpazione messo a punto 30 anni prima e si è ritirato in sede impedita. Ecco perché continua a vivere in Vaticano e a conservare la veste bianca, il nome pontificale e lo stemma QUI. Egli stesso lo fa capire con un linguaggio logico, appena velato, ma inequivocabile: il “codice Ratzinger” QUI. Ecco spiegato il mistero del papa emerito che giuridicamente non esiste: Benedetto XVI è emerito non in quanto pensionato, ma perché è “colui che merita di essere papa”, il quale condivide una “sorta di ministero allargato”, QUI con un altro papa illegittimo, un antipapa, che, teologicamente non è assistito dallo Spirito Santo.

L’usurpatore, infatti, del tutto coerentemente col suo ruolo, prende ogni giorno a picconate la dottrina cattolica e la sta facendo virare subdolamente verso un nuovo culto neopagano, sincretista, eco-sciamanico, e anticristico al servizio dei poteri forti che lo hanno sponsorizzato QUI. Peraltro, parliamo di eventi stra-annunciati ai cattolici, nei minimi dettagli, da una quantità di profeti biblici, mistici, apparizioni mariane, beati, santi, papi, perfino dal Catechismo all’art. 675.

Così, l’inchiesta giornalistica viene pubblicata in un libro che “fa il botto” e diventa uno dei dieci bestseller nazionali. A suffragarne il contenuto, decine di professionisti e specialisti, tra cui l’avvocato più famoso d’Italia come il prof. Carlo Taormina e uno degli intellettuali più noti, il filosofo Diego Fusaro.

Ora, sul pianeta Terra, e non sul suo satellite, (dove ci troviamo ora), se tale inchiesta fosse una bufala, cosa dovrebbe succedere? In primis, una contestazione ufficiale dal Vaticano, con relativa e definitiva chiarificazione canonica. A corredo, una nota dal papa emerito per mettere fine a tutte queste vociferazioni che circolano da anni. Magari un bel dibattito fra intellettuali e giornalisti, con i bergogliani che tirano in ballo fior di canonisti e gli antibergogliani che, invece, si aggrappano disperatamente a questa tesi la quale, in effetti, sarebbe risolutiva. Insomma, non dovrebbe essere il caso del millennio, tale da far sfigurare l’affaire Dreyfus come una bagattella alla Novella 2000?

E invece non accade nulla di tutto questo: cespugli rotolanti sulla soffice sabbia nel deserto lunare. Tabù. Silenzio. Mutismi. Imbarazzi. Il papa emerito non smentisce affatto, anzi, manda una lettera di squisita cortesia al giornalista contenente l’unica risposta possibile dalla sede impedita, corredata del suo stemma da pontefice regnante, QUI. Nel frattempo, continua a distribuire benedizioni apostoliche (prerogativa esclusiva del papa in carica) QUI come se non ci fosse un domani. E non è un abusato modo di dire: pare proprio di essere alla fine dei tempi.

L’antipapa usurpatore, ormai, dal canto suo, ha mollato gli ormeggi in tutti i sensi e veleggia oltre Oceano dove si mette le penne d’aquila in testa e partecipa ad evocazioni di demoni, con tanto di stregone e Nonna Ragno QUI. Tutti che applaudono festanti.

Gli esorcisti più famosi, padre Bamonte e padre Dermine, interrogati a mezzo stampa su tale assurdo episodio negromantico, tacciono .

C’è il cardinale Mueller che afferma che “il papa è Francesco”, ma non argomenta, né si degna di far mandare due righe di risposta a chi chiede pubblicamente un chiarimento su tale querelle decennale QUI. Un vescovo come mons. Schneider dice QUI che Bergoglio non è cattolico, ma allo stesso tempo deve essere per forza il papa perché sarebbe un male terribile se la Chiesa non avesse un papa, ANCHE SE NON CATTOLICO.  (Mah?).

Il prof. Zenone dà del cretino allo scrivente senza argomentare, QUI e, pur dopo aver firmato una Correctio filialis a Bergoglio per le sue sette eresie, QUI dice che, comunque, alla fin fine, “non importa chi sia il papa”. E certo, forse che il papa deve “confermare i fratelli nella fede”? Ci mancherebbe altro.

Poi ci sono gli americani: quelli dell’”errore sostanziale” per cui siccome Benedetto XVI è un po’ svagato e un po’ modernista ha sbagliato a scrivere la Declaratio ed è rimasto papa CONTRO LA SUA VOLONTÀ. Glielo si spiega in tutte le salse che lo ha fatto apposta: per iscritto, con i video, i sottotitoli in inglese QUI, gli esempi, le storielle … e niente, non vogliono capire. Tra gli americani c’è anche il professore che cita come prova della validità dell’abdicazione proprio i principali codici Ratzinger QUI.

Brilla fra tutti il matematico ateo Odifreddi che, pur essendo un logico, si beve senza batter ciglio le risposte più umoristicamente illogiche di papa Benedetto, tipo quando dice che il colore della “pelle” dell’attore che, in un film, interpreta Bergoglio è sbagliato, o che lui stesso continua a vestire di bianco perché non aveva altri abiti disponibili. QUI

Gli una cum, (conservatori legittimisti di Bergoglio) da parte loro, se ne inventano di tutti i colori pur di assicurarsi, con raffinati e complessi giochi masochistici, la certezza di un vero papa distruttore del Cattolicesimo  e rifiutano categoricamente anche solo di parlare di sede impedita.

Ma, dalla galassia una cum, l’ultima, più straordinaria cometa, è stata proiettata da don Curzio Nitoglia, un colto sacerdote ex sedevacantista che, pur essendo un critico totale di Bergoglio, si ostina a ritenerlo papa. Leggete cosa scrive QUI: un’ardita argomentazione per accettare e accertare l’esistenza di un PAPA APOSTOLO E DIAVOLO, ma ovviamente legittimo, con tutte le carte in regola. Capite? Siamo alla teoria del papa diavolo, pur di non accogliere l’ovvia realtà della sede impedita, prevista bellamente dal canone 335:Mentre la Sede romana è vacante o TOTALMENTE IMPEDITA, non si modifichi nulla nel governo della Chiesa universale” e dimostrata in modo enciclopedico da decine e decine di interventi di papa Benedetto in Codice Ratzinger.

Nel mondo della carta stampata, come tralasciare Massimo Franco, uno dei più noti giornalisti italiani, che continua imperterrito ad ammannire come dato oggettivo la sua autodichiarata fantasticheria secondo cui Benedetto XVI avrebbe detto che “il papa è uno ed è Francesco”. E, pur informato da un anno e mezzo del contrario, ci scrive addirittura dei libri sopra, senza nemmeno citare la Declaratio e dandoci dei protervi  in malafede QUI.

Nel frattempo, Bergoglio continua a prendere in giro tutti quanti col giochetto “mi dimetto, sì, no, forse, anzi, magari, un giorno, però divento vescovo emerito, ma comunque non mi dimetto” etc. E tutti dietro, al suono del suo piffero ammaliante.

La Nuova Bussola quotidiana ogni giorno si strappa le chiome per le devastazioni dell’antipapa, poi si rifiuta persino di aprire il libro “Codice Ratzinger”: dicono che “non sono interessati” alla questione della legittimità di colui che, però, attaccano giornalmente QUI . Ma non sono solo loro: tutti gli altri vaticanisti, anche i più famosi, fanno gli gnorri allo stesso modo (tranne Marco Tosatti).

Come gran dessert finale, c’è il più attivo difensore di Bergoglio, don Ariel Levi di Gualdo che, oltre a insultare lo scrivente storpiandone il cognome, trova anche il tempo per scrivere dotti interventi teologici sugli attributi del pornodivo Rocco Siffredi. Non ci credete? Leggete QUI .

Ma sapete qual è la cosa più folle di tutte in questa surreale Coena Cypriani? Il fatto che tutti i partecipanti al convito si illudano che la situazione non verrà mai esplicitata ufficialmente e che tutto passerà in cavalleria.

Davvero pensate che il Santo Padre Benedetto XVI vi lascerà col dubbio? Un teologo adamantino, un uomo che, pur nella sua assoluta mitezza e dolcezza, è stato definito il “Panzerkardinal” per l’unica colpa di aver affermato la verità di Cristo?

Ci vuole una bella fantasia per ritenere che se ne andrà così, in punta di piedi, facendovi rimanere a ciaccolare sul suo “modernismo”, sui suoi “errori canonici”, sulle sue “dimissioni poco chiare”, (così le definisce lo stesso Bergoglio QUI), come fossero un curioso mistero da programma serale, tipo le piramidi costruite dagli alieni o gli ufo nazisti.

Per quanto tempo pensate possa ancora reggersi l’impostura antipapale?   

Attenzione, perché a quel “soffio” di cui parla San Paolo, galeri cardinalizi, stemmi vescovili, berrette paonazze, reputazioni professionali, carriere, incarichi politici, ruoli di prestigio saranno combusti in un lampo accecante, come a Hiroshima.

State banchettando allegramente sulla bomba atomica, noi ve lo diciamo, amichevolmente, per tempo.

Poi fate come vi pare.

 

(Per tutti gli aggiornamenti: @CionciAndrea ; gruppo Telegram “Non praevalebunt” ; gruppo Facebook “Codice Ratzinger” e “The Ratzinger Code” ; traduzioni degli articoli in tedesco e inglese www.papstundgegenpapst.de ).

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