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La radio vince ancora: il 56% degli italiani la scelgono per ascoltare la musica

Francesco Fredella
Francesco Fredella

Francesco Fredella è nato nel 1984. Pugliese d'origine, ma romano d'adozione. Laureato in Lettere e filosofia a pieni voti, è giornalista professionista. Si occupa di gossip da sempre diventando un punto di riferimento nel jet-set televisivo. Collabora con Libero, Il Tempo, Nuovo (Cairo editore). E' uno degli speaker della famiglia RTL102.5, dove conduce un programma di gossip sul digital space. E' opinionista fisso di Raiuno e Pomeriggio5.

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Vince e convince. Ancora una volta il mezzo radiofonico batte tutti e la musica resta la colonna sonora nella vita degli italiani. Infatti, dati alla mano, l’88% degli italiani la ascolta tutti i giorni ed il 56% lo fa attraverso la radio, il 34% via streaming, il 22% tramite la tv ed il 15% con CD e vinili. Ancora una volta il mezzo radiofonico si conferma leader assoluto, alla faccia di chi diceva - anni fa - che la radio sarebbe morta. Invece, gode di ottima salute. Secondo i dati TER relativi al terzo trimestre 2021, la Radio cresce negli ascolti sia nel giorno medio, sia nel tempo di ascolto. Il ritorno alla normalità ha fatto riprendere la forza e la capillarità di penetrazione del mezzo Radio, che si conferma una certezza nel panorama dei media.

La conferma arriva da un report legato all'ascolto della musica, si tratta di alcuni dati che emergono da una ricerca, “La musica che conta. Studio sul valore e lo stato economico dell’industria musicale italiana”, condotta da AFI (Associazione Fonografici Italiani) in collaborazione con Deloitte e GFK. La ricerca è stata presentata in Senato.

Contro qualsiasi piattaforma, la radio continua ad essere il mezzo che rende di più: il primo in assoluto grazie al quale gli italiani ascoltano musica. Inoltre, sempre dalla ricerca è emerso il proliferarsi di etichette indipendenti sparse su tutto il territorio, che valgono 104 milioni di valore. Complessivamente si tratta di un giro d'affari - legato alla musica - che nel nostro Paese ammonta a 2 miliardi di euro l'anno.
 

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