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"Argo", il potere di incollarti alla poltrona (e il riscatto di Ben Affleck)

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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ARGO
Canale 5, ore 23.35
Con Ben Affleck, Bryan Cranston e John Goodman. Regia di  Ben Affleck. Produzione USA 2012. Durata: 2 ore

LA TRAMA
Nella seconda metà degli anni 70 la tensione tra USA e Iran era al massimo. Gli americani che venivano trovati dell'ex Persia erano imprigionati o uccisi. Un fallito tentativo di liberare gli ostaggi colla Delta Force era costato a Jimmy Carter la rielezione a presidente. Coll'operazione Argo andò meglio. Quando i servizi segreti seppero  che tre ostaggi erano riusciti a fuggire e s'erano rifugiati  nell'ambasciata canadese misero in atto un piano per tirarli fuori di lì. E in circostanze rocambolesche ci riuscirono.

PERCHÈ VEDERLO
Perché come succedeva un tempo, coi guerreschi politici americani, la tensione non cala mai (magari sai che i prigionieri fuggirono ma  rimani attaccato alla poltrona come se l'incertezza fosse assoluta). Ben Affleck  considerato all'epoca solo un belloccio in declino, mostra inaspettamente cotiledoni di grosso regista. Non nuoce (anzi diverte) una divisione buoni- cattivi, giocondamente razzista come ai tempi di John Ford e Howard Hawks.
 

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