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"L'uomo senza paura", ottimi prodotti e grandi attori: firmato Universal

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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L'UOMO SENZA PAURA
Iris ore  21. Con Kirk Douglas, Jeanne Crain e Claire Trevor. Regia di King Vidor. Produzione Usa 1955. Durata: 1 ora e 30 minuti

LA TRAMA
Veramente una paura  il cowboy Dempsey (Kirk Douglas)  ce l'ha. Quella per il filo spinato, la recinzione  che i contadini mettevano ai loro campi per impedire alle mandrie degli allevatori vicini di sconfinare. Ce l'ha perchè ci ha sbattuto contro nel Texas. Trasferito nel Wyoming  si trova presto in mezzo a una guerra tra agricoltori e cowboys. Gli  agricoltori  vogliono  cintare. I cowboys intendono far pascolare le loro vacche liberamente. Dempsey avrebbe buoni motivi per schierarsi coi mandriani. L'avversione per i "barbed wires" e le provocazioni della sua datrice di lavoro, un'allevatrice che fa il bagno nella tinozza mentre lui gira per casa.  Ma Dempsey è pur sempre un eroe del West anni 50. E' inevitabile che  si metta alla fine dalla parte giusta. Che è quella dei pacifici contadini (gli allevatori si servono di assassini prezzolati).

PERCHÈ VEDERLO
Perché è un western marchiato Universal, la casa che sfornava ottimi prodotti costruiti su grandi attori (oltre a Douglas, James Stewart, Richard Widmark, Rock Hudson). Quasi tutti sceneggiati da Borden Chase, uno scrittore specializzato nel porre sempre i personaggi di fronte a una scelta morale. Fare sempre la cosa giusta. Anche se la scelta impone duri prezzi (come sparare a un vecchio amico se l'amico si rivela alla resa dei conti una carogna).

 

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