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Gp Silverstone, le pagelle. Sainz 9 e mezzo, ma scende a 8 perché...

Leonardo Filomeno
Leonardo Filomeno

La collaborazione con Libero dal 2010. Ritratti ed interviste diventano presto la sua specializzazione, tra ritmi in 4/4 e immaginario popolare. La passione per rombi e motori risale ai tempi di Barrichello & Schumi. Nel 2019 stila la sua prima Pagella durante il GP di Austin. Diventeranno tante. A questo blog il compito di raccoglierle tutte.

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Ebbene sì, l’agognato feeling tra la F1-75 e Carlitos è ormai perfetto. E pole e vittoria numero 1 sono un trionfo assoluto. A Silverstone. Il 9 e mezzo però diventa 8 per la sindrome ‘del secondo’ da cui Sainz già da Monaco pareva afflitto. Vedremo quale sarà il comportamento ora che è davvero in gioco. Invece a Leclerc diamo un 9 d'incoraggiamento. Comunque la si pensi sulla Rossa, resta un fatto che si ritrovi ogni volta nelle condizioni per perdere una gara già vinta. In più con una macchina sbilenca corre alla grande e il sorpasso su Ham alla Copse è sorprendente. Rara avis.

Dunque veniamo a Verstappen, a cui vanno bene le lodi ma non si arrabbia certo se scriviamo che ogni tanto è iellatissimo, mentre Perez pare il Gastone del Circus. Semplicemente è vero. Al sabato addio pole dopo il 360 con bandiera gialla di Leclerc. Allo start tramortisce Sainz ma il primo giro è incompleto e dopo il brutto incidente si ricomincia da capo. Per finire vola un pezzo di carbonio e dopo il cambio gomma la macchina è un mezzo disastro. Scongiura il ko tecnico e col settimo posto lima in classifica piloti i punti di vantaggio. 8. Un 7 pieno invece al risultato finale di Sergio. Dopo il contatto con Leclerc scivola in fondo. Entra la safety per il mitologico Ocon e all’improvviso eccolo, ad infiammare la rimonta e a lottare come un pazzo. Secondo. Con altri punti per il mondiale costruttori che per Red Bull sono importantissimi.

E dietro che succede? Beh, innanzitutto risorgono Mercedes e pure Hamilton, con una performance da 8. Era nell’aria da qualche gran premio. Prima i tiranti, ora il fondo nuovo. A Brackley forse hanno capito dove era l’inghippo. L’inglese ritrova slancio e spirito esplosivo. Assapora la leadership per qualche giro e porta a casa il podio numero 3 dell’anno. Unico neo è un pit un po’ lungo. Il brutto incidente iniziale, fortunatamente per Zhou privo di conseguenze, coinvolge pure Russel, senza voto, che partiva dietro ma che in gara probabilmente si sarebbe visto. Ci sono poi i motorizzati Mercedes. Nel trambusto di una pazza Silverstone Norris, da 7 e mezzo, tiene duro e  chiude sesto, da dove era partito. Lando e il cruciale circuito ci dicono che per McLaren non tutto forse è perduto. Guardate infine Alonso, da 8. La lotta resta indomita, la forza esplosiva. Meriterebbe un podio, ci è andato vicinissimo. E se per Schumino, da 6 e mezzo, arrivano finalmente i primi punti con siparietto sul finale con Verstappen, i tori scornati da 0 di AlphaTauri si toccano e dopo un bel 360 si buttano fuori. Per Gasly tanti saluti. Un capolavoro al contrario. Degno di Leclerc e Vettel ai tempi dell’irreparabile dissidio.

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