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Se Dybala e Ronaldo non inventano la Juventus è una squadra normale

Luciano Moggi
Luciano Moggi

Luciano Moggi nasce a Monticiano il 10 luglio 1937. Dirigente di Roma, Lazio, Torino, Napoli e Juventus, vince sei scudetti (più uno revocato), tre Coppe Italia, cinque Supercoppe italiane, una Champions League, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa europea, una Coppa Intertoto e una Coppa Uefa. Dal 2006 collabora con Libero e dal 13 settembre 2015 è giornalista pubblicista.

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Al termine di Udinese-Juve la notizia della sconfitta dei bianconeri si è sparsa come il tam-tam nella giungla. Perché era inaspettata, visto che da nove anni a questa parte la Juve aveva abituato tutti a commentare le vittorie, anziché le sconfitte, concedendo al massimo la possibilità di chiedersi se avesse giocato bene o male. Ha perso invece, la Signora, e proprio nel giorno in cui doveva vincere il campionato. Almeno così avevano sentenziato i vari oracoli, immaginando che la vittoria avrebbe permesso ai bianconeri un po' di relax in attesa della Champions con il Lione. Quasi fosse un fatto scontato il successo, come se la Juve fosse una squadra perfetta, come se l'Udinese fosse una vittima predestinata. Insomma, per tutti il 23 luglio 2020 doveva equivalere al 5 maggio 2002 quando, sempre ad Udine, un'altra Juve vinse inaspettatamente il campionato spodestando l'Inter.

Non essendo successo niente di tutto questo, la Juve dovrà ancora sudare per mettere al sicuro un torneo che non dovrebbe sfuggirle, ma più per demerito degli avversari che per meriti propri. Infatti, prima del lockdown, la lotta era accesa tra Juve e Lazio divise da un solo punto: ma, alla ripresa delle ostilità, i biancocelesti spariscono. Fa allora capolino l'Atalanta di Gasperini che all'Allianz contro la Juve avrebbe meritato di vincere accorciando a tre soli punti: però, per mera sfortuna sotto forma di due rigori per il 2-2 finale, l'intento fallisce. Dell'Inter poco da dire, se non le due nette sconfitte negli scontri diretti e i pareggi in casa con Sassuolo e Fiorentina oltre al ko casalingo col Bologna. Secondo noi la partita di Udine dovrebbe essere servita agli amanti del "sarrismo" per capire una volta per tutte come Sarri (intelligentemente adeguatosi alle caratteristiche dei suoi) e anche la squadra stessa siano stati trainati dalle qualità balistiche di Dybala e Ronaldo.

Ce lo dimostra la gara di giovedì: venute a mancare le loro invenzioni, i loro gol, la Juve ha pagato le conseguenze. Perdendo. E adesso dovrà rimboccarsi le maniche per recuperare all'Allianz contro la Sampdoria che tra l'altro viene dalla sconfitta nel derby contro il Genoa, gara che sembra aver messo in zona sicurezza la squadra di Preziosi: il Lecce, pur battendo in casa il Brescia, resta terzultimo a - 4 dai liguri. Vincendo contro il Cagliari all'Olimpico (2-1) la Lazio suggella il suo buon campionato chiudendo il quartetto qualificatosi con anticipo in Champions. Adesso la squadra di Inzaghi potrà giocare in tranquillità per migliorare ulteriormente la classifica e aiutare il suo capocannoniere Immobile a vincere la relativa graduatoria valevole per la Scarpa d'Oro.

Al momento 31 i gol per Ciro, 30 per CR7. L'avversario di domani non è certamente dei più facili dovendo salire a Verona contro l'Hellas, squadra rivelazione del campionato, proveniente dal pareggio esterno contro il Toro che potrebbe permettere alla squadra di Cairo, domani in campo a Ferrara contro la Spal, di togliersi definitivamente dalle acque procellose della zona retrocessione. La Roma, con un buon finale di campionato cercherà di blindare il quinto posto che le permetterebbe di evitare i preliminari di Europa League. Ma è in lotta aperta con il Milan di Pioli che sta strabiliando in fatto di gioco, gol e autostima, tra l'altro reduce dalla vittoria esterna di Reggio Emilia contro il Sassuolo con i due gol di Ibra che non finisce mai di stupire, nonostante i 38 anni. L'Inter, dopo il pareggio interno con la Fiorentina, andrà a Genova con l'intento preciso di vincere per tentare almeno di salire al secondo posto, mentre la squadra di Preziosi non può però concedersi il lusso di perdere: un pari sembrerebbe il risultato probabile. Il Napoli sarà al San Paolo contro il Sassuolo per far dimenticare la sconfitta di Parma.

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