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Donald Trump, l'ultimo sondaggio che fa godere la Casa Bianca: i numeri che fanno impazzire i Dem

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Trump si gode i numeri di giornata, e i DEM censurano FoxNews. Il Rasmussen Reports da' a Donald il 51% di elettori favorevoli, di cui il 38% “fortemente favorevoli”, contro il 47% di contrari; e il ministero del Lavoro ha confermato lo stato brillante dell'economia anche in marzo: 3,8% il tasso di disoccupazione, +3,2% l'aumento della paga oraria media da un anno fa, e altri 196mila i posti di lavoro aggiunti. Le elezioni sono lontane ma e' chiaro che l'economia giochera' un ruolo importante. Sulla scheda ci sara' Trump contro un DEM ancora da definire, e anche la gara per il nominato del partito avverso ha evidenziato oggi un numero statisticamente interessante. I politici Democratici che si preparano alle primarie sono 18, secondo il conteggio della Reuters, ossia gia' uno in piu' dei 17 che costituirono il lotto dei Repubblicani nel 2016. Il Comitato Nazionale Democratico sta intanto preparando le modalita' dei dibattiti televisivi tra sfidanti DEM, ma una decisione l'ha gia' presa, e va nel segno di soffiare sul fuoco della polarizzazione divisiva nel Paese: Fox News e' stata scartata, e' fuori dalla loro programmazione. I leader Democratici che discuteranno la selezione del proprio rappresentante nel novembre 2020, cioe', non si faranno vedere dal pubblico del network piu' seguito in assoluto, e non si sottoporranno alle domande dei suoi giornalisti. Eppure, Chris Wallace, Bret Baier e Martha MacCallum sono tre professionisti riconosciuti per la loro professionalita', e nelle precedenti elezioni non era stata sollevata alcuna obiezione sulle loro conduzioni dei dibattiti ospitati da Fox, sia alle primarie sia tra i due sfidanti finali. Quest'anno il lotto dei DEM promette scintille e audience, e Baier, che ci teneva a fare il moderatore, ha commentato "e' veramente una vergogna escludere Fox da parte dei DEM". Certo, non e' un segreto che la rete di Murdoch e' l'unica che ospita vari anchormen opinionisti apertamente favorevoli al GOP, ma la partigianeria di Fox News negli spazi di informazione e' complessivamente di gran lunga inferiore a quella della CNN, della NBC o della MSNBC. Ed e'  paragonabile, forse, alla CBS o alla ABC, tutte pro DEM. Lo posso sostenere perche' seguo sempre vari canali quando ci sono momenti rilevanti di attualita' politica, come ho fatto ultimamente durante i giorni del rilascio del Rapporto Mueller. Lo squilibrio di presenza di voci diverse tra CNN e Fox, per esempio, e' lampante. E tra MSNBC e Fox e' addirittura imbarazzante, tanto MSNBC e' schierata e faziosa in odio a Trump. Ma e' inutile cercare di spiegare questa realta' ai liberal, ai sinistri e ai Democratici che non hanno mai visto un minuto di Fox News. Del resto, era stato lo stesso Obama a bollare per nome il network come ricettacolo di estremisti di destra quando era presidente, e la lezione e' stata assimilata. Cosi', il mese scorso, il Democratic National Committee (Comitato Nazionale che guida il partito Democratico) ha comunicato che non accettera' di essere partner di Fox News nella organizzazione di alcuno dei 12 dibattiti previsti nel 2019. Il chairman Tom Perez ha detto che il network di Murdoch non e' nella situazione di poter garantire un corretto e neutrale dibattito e quindi ha fatto retromarcia sulla sua precedente intenzione di trattare Fox come le altre Tv: Perez pensava che fosse interessante rivolgersi al largo pubblico di Fox per allargare il potenziale bacino di elettori, e aveva ragione. Ma le pressioni degli attivisti contrari a mettere insieme DEM e Fox hanno avuto l'ultima parola. A fargli cambiare idea, ha poi cercato di spiegare lo stesso Perez sfidando il ridicolo, e' stato un recente articolo del settimanale New Yorker, che ha l'imparzialita' del Manifesto, a proposito della vicinanza di idee tra Trump e alcuni conduttori di Fox. Il bello e' che nei salotti, se capita che il discorso vada sulla politica, i Democratici e in generale i liberal e quelli di sinistra sono convinti – oltre che di aver ragione e cio' e' perfettamente comprensibile e legittimo – anche di essere aperti alla realta' dei fatti e dei numeri e rispettosi delle opinioni altrui. Ma l'ammorbante cappa di correttezza politica, dopo aver soffocato l'accademia e la quasi totalita' dei media, non poteva non arrivare a oscurare persino l'area, che dovrebbe essere sacra, del dibattito delle idee in campagna elettorale in una democrazia.   di Glauco Maggi

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