Lavoro, strage di Stato continuaLicenzia i due figli e si uccide

Un costruttore sardo l'ultima vittima della disperazione finanziaria: siamo a 26 vittime
di Lucia Espositolunedì 30 aprile 2012
Lavoro, strage di Stato continuaLicenzia i due figli e si uccide
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  La strage diStato continua. Un drammatico bollettino che siamo costretti ad aggiornare quasi tutti i giorni, quello degli imprenditori che, strozzati dalla crisi, si tolgono la vita. L'ultimo caso arriva da Napoli e dietro c'è ancora una volta la disperazione per una crisi che strozza fino a uccidere. Questa è la storia di un portinaio del centro della città. in Corso Garibaldi, a cui i condomini avevano tolto il lavoro per provare a ridurre i costi (dopo l'Imu sulla casa, in alcuni casi è diventato un lusso permettersi il servizio di portierato). E gli era arrivata anche una lettera di sfratto: doveva lasciare anche la casa. Aveva perso tutto questo portiere: il lavoro e anche la casa.   Spoon river E' solo l'ultima storia di una tristissima spoon river: ieri, domenica 29 aprile,: un imprenditore edile di 55 anni di Mamoiada, nel nuorese, si è suicidato dopo che la sua azienda era stata costretta a chiudere i battenti a causa della crisi. L'uomo era stato costretto anche a licenziare i suoi due figli. L'imprenditore si è ucciso con un colpo di pistola in una vigna di sua proprietà e non ha lasciato nessun biglietto.  L'uomo in paese aveva dato lavoro a diversi giovani ma questo fino a quando c'erano state commesse per la costruzione delle casette di villeggiatura lunga lo costa. Negli ultimi mesi gli ordini erano diminuiti e lui era stato costretto a licenziare prima i suoi dipendenti, infine i suoi due figli. Con questo drammatico suicidio sale a 26 il numero di imprenditori vittime della crisi. Sono sempre più gli imprenditori che non reggono al colpo della crisi, soprattutto quelli che lavorano con lo Stato: l'amministrazione  pubblica ci mette anche quattro anni a saldare i suoi debiti. E i creditori sono costretti a chiudere