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Norwegian, volare a New York con 200 euro. La sfida sull'Atlantico è lanciata

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Matteo Legnani
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"Lungo raggio". Nel trasporto aereo è una formula magica che le compagnie aeree tradizionali (come Alitalia, British o Lufthansa) usano per difendersi dall' assalto delle low-cost come Ryanair e Easyjet. Eppure, anche questo "santuario" sta venendo meno. Merito (o colpa, dipende dalla prospettiva) di una low cost che sta puntando pesante sulle rotte intercontinentali. Nata nel 1993, Norwegian si è trasformata in vettore a basso costo nel 2002 e in soli 15 anni si è imposta come terza low-cost in Europa e nona in assoluto per passeggeri trasportati (29,3 milioni nel 2016). Partita da Oslo, ha conquistato velocemente i cieli della Scandinavia e dell' Europa. Poi, con spirito vichingo, nel 2013 è salpata alla conquista del mondo, avviando le prime rotte intercontinentali da Oslo e Stoccolma per New York e Bangkok. E dal 9 novembre ha aggiunto Roma al suo network di lungo raggio, collegando Fiumicino a New York-Newark (quattro volte alla settimana) e Los Angeles (due volte alla settimana). Jet ultra moderni - A febbraio 2018, con un secondo aereo basato al Leonardo Da Vinci, i voli settimanali per NY diventeranno 7, quelli per L.A. 3 e una nuova destinazione verrà aggiunta: San Francisco, che sarà servita attraverso l' aeroporto di Oakland, con frequenza bisettimanale. «Dopo la Scandinavia, che è casa nostra, Londra, Parigi e Barcellona, Roma era il nostro naturale obiettivo, perché queste sono le quattro grandi città d' Europa che i turisti americani vogliono venire a vedere», spiega, con una punta di orgoglio catalano, Alfons Claver, Responsabile Relazioni Istituzionali di Norwegian. «Di sicuro, non ci fermeremo qui: stiamo puntando altre città, una delle quali è Milano, che sui voli transatlantici è sottoservita rispetto al suo potenziale. Ci spinge il fatto che sulle rotte fin qui aperte (51, ndr) registriamo risultati straordinari, con indici medi di riempimento dei nostri aerei tra il 95 e il 96%». Il merito è, certo, di prezzi invitanti come i 179 euro euro della tariffa più bassa di sola andata per volare da Roma alla Grande Mela e i 199 euro per Los Angeles e San Francisco, ma anche dei jet di ultima generazione come i Boeing i 787 (20 con altri 22 già ordinati) su cui la compagnia ha puntato. Poi, c' è il rapporto qualità-prezzo, buono in economy ed eccezionale nella classe "Premium", che include banchi per il check-in riservati, accesso alle sale vip negli aeroporti, fast-track ai controlli di sicurezza, due bagagli in stiva più uno a mano, pasti e bevande, 116 centimetri di spazio tra i sedili che sono reclinabili di 150° e uno schermo personale per film, tv e giochi. Rispetto alle "Premium economy" di altre compagnie è un prodotto superiore. Basti pensare che su Air France o Alitalia, lo spazio tra i sedili in "Premium economy" è di soli 96 centimetri. E il prezzo? La "Premium" di Norwegian costa un terzo: ad esempio, prenotando due mesi prima del 9 novembre un andata e ritorno sul Roma-New York, con Norwegian si pagavano 930 euro. Quello stesso giorno, la "Premium Economy" di Alitalia sempre sulla Roma-New York veniva la bellzza di 2.840 euro. Nel 2016 il profitto netto della compagnia è stato il più alto di sempre: 1 miliardo 508 milioni di euro. I bilanci delle operazioni a lungo raggio, in particolare, hanno beneficiato di una strategia spregiudicata sul fronte del costo del lavoro. Con una scelta messa all' indice dalle compagnie nazionali sui cui mercati arrivava a competere, Norwegian ha dato vita a società che si avvalevano di contratti di lavoro e regimi fiscali più favorevoli di quelli scandinavi. Norwegian Air UK opera i voli dalla Gran Bretagna, Norwegian Air International con sede in Irlanda quelli da Francia, Spagna e ora anche Italia, Norwegian Air Argentina quelli che scatteranno a febbraio da Buenos Aires («sicuramente anche verso l' Italia», rivela Claver). L' esperienza di volo in "Premium" da Roma a New York inizia al Terminal 3 dell' aeroporto di Fiumicino. Gli orari in cui Norwegian ha programmato i collegamenti sia da Roma (17.25) che da New York (23.00) sono degni delle "partenze intelligenti" agostane. Esaurita la rush hour del mattino e dell' ora di pranzo, nel tardo pomeriggio il T3 di Fiumicino è praticamente deserto. Altrettanto tranquilla e silenziosa è la saletta vip "Le Anfore". La prova di volo - La partenza del volo inaugurale DY7023 è preceduta al gate E35 da un taglio del nastro seguito da torta e spumante per tutti i passeggeri. A bordo, la cabina "Premium" da 32 posti allestita in file da 2+3+2 sedili è quasi piena, con 28 posti occupati. Appena seduti, viene servito un welcome drink: acqua o succhi ma niente alcolici. Un' ora dopo il decollo è la volta di un aperitivo vero e proprio, seguito dalla cena. Un cartoncino col menù non c' è ed è la hostess a illustrare le alternative: bistecca di manzo al pepe verde con zucca e finocchi, pesce spada in salsa mediterranea o pollo con verdure. Tutto servito in una elegante scatola che richiama le "bento box" dei take away giapponesi. I vini sono un Chianti, un Sauvignon e un prosecco di una nota cantina italiana. Ogni piatto è accompagnato da un antipasto (bresaola e julienne di zucchine) e da un dolce o formaggi con frutta e il pasto è chiuso da caffè, tè e una bottiglietta di cognac o Bailey' s. Il cibo è buono, non "da aereo", il servizio rapido grazie al packaging e dopo meno di un' ora si può già riposare o gustare uno degli 88 film offerti dal sistema d' intrattenimento di bordo (IFE). Un' ora prima dell' arrivo viene servito uno snack, in questo caso speck e formaggi e un' insalata di arance e pompelmi. Il volo di ritorno è l' occasione per testare i sedili della "Premium" durante la notte. Il decollo previsto alle 23 consente di godersi un' intera giornata a New York e di raggiungere l' aeroporto dopo che la famigerata ora di punta newyorkese, tra le 17 e le 20, è già finita. Al terminal B di Newark i passeggeri "Premium" hanno accesso alla sala vip "Art & Lounge". Anche qui, la tarda ora permette controlli di sicurezza e del passaporto particolarmente rapidi. A bordo, dopo la cena, servita subito dopo il decollo per consentire ai passeggeri il massimo del riposo, lo schienale reclinato di 150° e il poggiapiedi per le gambe permettono una posizione del corpo stesa, seppur non orizzontale, che rende decisamente agevole il sonno. La colazione è servita meno di un' ora prima dell' atterraggio: un bagel, burro e marmellata, un piatto salato con affettati, formaggi e frutta, succhi, caffè e tè. A Fiumicino arriviamo meno di sette ore e mezza dopo il decollo. Soddisfatti, riposati e senza esserci svenati per viaggiare in modo confortevole. di Matteo Legnani

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