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Asia Argento, il dolore di papà Dario: "Mia figlia vittima degli sporcaccioni"

Giulio Bucchi
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"Asia? Non la sento da qualche tempo. Lei vuole combattere questa battaglia da sola. Mi ha chiesto di rimanerne fuori. È molto determinata. E io la rispetto". Tutto il dolore di Dario Argento, il 77enne regista e padre di Asia Argento che in pochi giorni ha scoperto di essere stato tradito dal suo mondo, quello del cinema. Asia ha denunciato prima le molestie sessuali subite del mega-produttore di Hollywood Harvey Weinstein, poi quelle di un anonimo regista e attore italiano che le avrebbe mostrato il pene in una roulotte quando lei aveva appena 16 anni. Un colpo al cuore. "Ho davvero poca voglia di parlare... L'ho promesso ad Asia: non intendo espormi", spiega l'autore di Profondo rosso al Corriere della Sera. "Voglio difendere mia figlia in tutti i modi e devo rispettare i suoi desideri in questo momento".  Emozionato, travolto dal dolore, il regista spiega: "Non ne sapevo niente, Asia non mi disse nulla al tempo. Non potevo immaginare". "Sono venuto a conoscenza di tutto solo in questi ultimi giorni mentre ero ad Assisi per lavoro. Stavo curando la Salomè nella Basilica di San Francesco. Ero immerso nella bellezza, avevo davanti il ciclo di affreschi di Giotto in un'atmosfera di santità. E poi, aprendo i giornali, ho scoperto un mondo di pura volgarità. Un vero incubo". Secondo Argento non tutto il mondo del cinema calpesta le donne: "Così fanno solo gli sporcaccioni. Questi comportamenti sono indifendibili e imbarazzanti. Ma per fortuna sono in tanti ad agire in maniera rispettosa delle donne". Per chi l'ha molestata Dario Argento ha poche, durissime parole: "Queste persone non si vergognano davanti a niente. Non si vergognano davanti a un cognome e nemmeno davanti a una ragazzina che sta davanti a loro non per offrirsi, ma per inseguire il suo sogno nel cinema. Si tratta di persone che vivono il sesso in maniera malsana".  A fargli male sono state anche le accuse di chi incolpa Asia di aver parlato troppo tardi, dopo 20 anni, della storia di Weinstein. "Lo trovo davvero surreale e così maledettamente ingiusto. Anche Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow e tante altri grandi attrici di Hollywood stanno parlando solamente adesso. Invece di elogiarne il coraggio, come avviene all'estero, qui in Italia sono tutti contro Asia. Per me queste accuse sono incomprensibili e più ci penso più non so come sia possibile arrivare a questo punto. È un' altra violenza che si aggiunge a violenza".

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