Vittorio Feltri: "Berlusconi e Salvini d'accordo? Solo parole. La destra è nel caos"
"Io credo poco alle parole e aspetto i fatti, sono anni che Silvio Berlusconi e Matteo Salvini non vanno d'amore e d'accordo e mi sembra improbabile che all'improvviso il cielo si sia rasserenato". Vittorio Feltri, ospite di Coffee Break, su La7, parte dall'intervista del Cav al Corriere della Sera: "In questo momento penso che il timone debba andare a Salvini ma la campagna elettorale è lunga e Berlusconi è scatenato in questo periodo". Però, continua il direttore di Libero, "Berlusconi deve stare calmo perché suonare la banda prima che si sia ottenuto il risultato porta sfortuna. I trionfalismi al momento non sono neanche ipotizzabili". "Il centrodestra non è compatto. Qui siamo in un momento di grande caos che si scontra con un ottimismo che non capisco su cosa fondi". Per approfondire leggi anche: Feltri, lettera aperta a Berlusconi: "Basta portare sfiga" La manovra - "E' un bene che non sia stata aumentata l'Iva", spiega Feltri, "teniamoci queste tasse, tanto ormai ci siamo abituati". E sottolinea: "I nuovi posti di lavoro per i giovani non sono stati inventati, ci sono altrettante persone anziane che andranno in pensione. Quindi avremo da pagare più pensioni e più stipendi". La svolta a destra - Mentre il resto dell'Europa svolta a destra, come l'Austria, l'Italia, dice il direttore, "resta l'unico Paese a conduzione progressista". Ma in generale la svolta "non è una questione ideologica ma politica, di comportamento, di provvedimenti". Per esempio, "la questione immigrazione è la più scottante e i nostri governi non sono stati capaci di arginarla. Adesso proveranno i cittadini a dare mandato alla destra nella speranza che si faccia qualcosa di utile per la società". Il referendum - "Il nostro Paese purtroppo", conclude Feltri, "non ha ben capito che cosa sia la democrazia" ma "Maroni e Zaia se avranno un risultato clamoroso del referendum in mano" dovranno farlo valere e "il governo non potrà fare orecchie da mercante".