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FT: "Monti pensa soltanto ai vecchiLa riforma del lavoro? Un bluff"

Andrea Tempestini
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  Una sonora bocciatura alla riforma del lavoro di Monti e Fornero arriva dal Financial Times. Il quotidiano della City londinese fa un discorso ampio, anche di ordine culturale, sottolineando come la maggiora parte del dibattito sulla riforma abbia avuto come perno la difesa degli "older workers", i lavoratori più anziani, gli esodati, la cui contabilità è sfuggita al governo, perso nel caos dei numeri e impegnato nell'improbabile balletto delle cifre condotto da Elsa Fornero, contrapposta all'Inps di Mastrapasqua. E i giovani? - Il Ft sottolinea come gli aspetti cruciali della riforma, come l'ingresso nel mondo del lavoro, sia soltanto una breve parentesi del testo: come favorire l'occupazione di oltre 600mila giovani senza impego? Un mistero. Secondo il quotidiano economico l'ultima rilevazione secondo la quale i senza impiego nel Belpaese sono al 36% avvalora l'ipotesi di una generazione dimenticata, esclusa dal cicolo produttivo e per la quale, appunto, la riforma fa poco e niente. Il Ft chiede pareri a Gustavo Piga, economista e docente all'università Tor Vergata di Roma. Il professore fa leva sul rischio di "perdere queste persone per sempre": una generazione nel limbo destinata a restare schiacciata in un sistema inadatto Precari a vita - Poi Tito Boeri, che spiega: "Il nuovo sistema penalizza i giovani e non ha fatto nulla per affrontare il problema". Secondo il professore della Bocconi, la riforma Fornero permette a un nuovo assunto con un contratto permanente di avere le stesse protezioni di un dipendente con 30 anni di lavoro. Ciò, secondo Boeri, scoraggerebbe le aziende dall'assumere e costringerebbe i giovani a un'eterna precarietà. Pareri accolti e rilanciati dal Financial Times, decisamente critico con l'operato dell'esecutivo dei tecnici.  

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