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Monti ha perso la bussola:"Non ci servono aiuti"Ma lo spread è a 510

Il premier non potrà più andare in televisione quando vuole lui

Il premier indeciso: "Il fondo salva-Stati? Non so se chiederemo il suo intervento. I nostri bilanci pubblici sono solidi"

Andrea Tempestini
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S'incontrano Mario Monti e Mariano Rajoy. Il ritornello è sempre lo stesso: "Italia e Spagna sono decise a mantenere l'integrità e la stabilità della zona euro e faranno tutto ciò che è necessario per proteggerla". In parallelo, dopo le parole di Mario Draghi, sui mercati continuava la tempesta: Piazza Affari chiudeva in ribasso del 4,64% e lo spread volava a 510 punti base. Una situazione critica: è bastata la frenata della Bce per rigettare il Vecchio Continente nel panico, in primis Italia e Spagna. E il premier Monti pare non avere le idee chiare su come uscire da questa crisi. Se tre giorni fa diceva di vedere la "luce alla fine del tunnel", e se ieri (mercoledì 1 agosto) cambiava idea sullo scudo anti-spread ("Potremmo chiedere il suo aiuto", ha dichiarato il Prof dopo aver sempre sostenuto che non era necessario), oggi si mostra ancor più tentennante: "Non so se il governo chiederà l'attivazione dello scudo. Bisognerà esaminare le modalità. Sono sicuro però che il governo continuerà a fare rigorosamente, in profondità e con tempestività a fare ciò che è richiesto di fare nell'interesse dell'Italia, e che coincide con ciò che l'Europa chiede all'Italia". E ancora: "E' prematuro parlare di come, se e quando l'Italia chiederà lo scudo anti-spread". "Non ci serve un salvataggio" - Il premier ribadisce poi che "all'Italia non serve un salvataggio". Lo afferma con forza, Monti, in conferenza stampa a Madrid. "Di aiuti, nel senso di un salvataggio per i conti pubblici, non ce n'è proprio bisogno, abbiamo una delle finanze pubbliche più solide in Europa", ha rivendicato il presidente del Consiglio. Che poi ha aggiunto: "La politica economica italiana in questi mesi è stata impostata perché non fosse necessario questo tipo di aiuto". La differenza che corre tra aiuto e aiuto, però, pare piuttosto ambigua, sottile. Se è pur vero che i conti pubblici del Tesoro non sono così preoccupanti (a fronte di un debito pubblico monstre abbiamo un significativo disavanzo primario), la cavalcata dello spread, ritornato a quota 510 punti base, può minare le capacità del Paese di rifinanziarsi sui mercati e di accedere ai mercati stessi. E senza la liquidità che potremmo ottenere in asta tramite titoli di Stato, il denaro dovrebbe necessariamente arrivare da altre fonti (la Bce? L'Europa). La sostanza non cambierebbe: l'Italia, di fatto, avrebbe bisogno di aiuti. Il Prof sta con Draghi - Monti si è poi schierato in difesa del presidente della Bce, Mario Draghi: "Non vedo passi indietro nelle dichiarazioni di Draghi rispetto a quelle di una settimana fa a Londra" (Draghi disse che si sarebbe fatto "di tutto" per l'euro, ma le misure tanto attese, oggi, non sono state presentate). Il premier ha aggiunto: "Vedo continuità, ma in più questa dichiarazione è avvenuta al termine della riunione del Consiglio dei governatori Bce. Una settimana fa si trattava di una dichiarazione personale". Monti ha poi ribadito che "sono stati fatti diversi passi avanti e nessuno indietro". Quindi sulla soluzione della crisi il Professore ha spiegato che "può venire dal fare bene i compiti a casa propria e di farli tutti bene, senza contraddirci, nella nostra casa comune dell'Europa".

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