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I signori del rating contro gli Usa:"A rischio la vostra tripla A"

L\'agenzia di rating

La minaccia di Fitch: "Subito un'intervento sui tagli alla spesa pubblica e sugli aumenti alle tasse". Sull'Italia: "Pil in calo dell'1,9% nel 2012"

Andrea Tempestini
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Nel mirino dei colossi del rating anche gli Stati Uniti. L'allarme lo ha lanciato Fitch: "Se Washington non eviterà il cosiddetto 'fiscal cliff', il precipizio fiscale provocato dalla scadenza di sgravi dell'era Bush (la combinazione tra i tagli alla spesa pubblica e gli aumenti delle tasse), gli Stati Uniti rischiano di perdere la tripla A, ovvero la massima valutazione possibile sul debito sovrano. Lo ha spiegato il direttore generale sui rating sovrani di Fitch, David Riley, che ha aggiunto che gli Stati Uniti devono rispondere "in modo tangibile" all'aumento delle tasse e ai tagli alla spesa di governo che entrarnno a regime, contemporanemente, dal 2013. "È necessario prendere delle decisioni per risolvere questi problemi", ha spiegato Riley in un'intervista a Bloomberg. E ancora: "Se non ci sarà un piano entro la prima metà del 2013, c'è una significativa minaccia di perdita della tripla A assegnata da Fitch". Previsioni sull'Italia - Sul Belpaese il colosso del rating prevede che l'economia italiana chiuderà il 2012 con una contrazione del Pil pari all'1,9 per cento. Per l'anno successivo l'agenzia si attende una crescita zero. Quindi la bordata contro le nostre banche: Fitch ne ha declassate sette. Nel dettaglio, la decisione riguarda la Banca Popolare di Sondrio e il Banco di Desio e della Brianza (da A- a BBB+); Banca Popolare di Milano (da BBB a BBB-); Banca Carige, Banca popolare di Vicenza, Credito Valtellinese e Veneto Banca (da BBB a BB+). Confermato il giudizio sulla Banca Popolare dell'Emilia Romagna e sul Credito Emiliano, il cui rating si mantiene stabile a BBB+.

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