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E adesso dateci la Merkel

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Gli azzurri ce la fanno: vittoria sofferta con l'Irlanda, la Spagna batte la Croazia e siamo ai quarti. Adesso il sogno è sconfiggere i tedeschi: prima sul campo poi in politica.

Lucia Esposito
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Adesso che in Grecia hanno vinto i conservatori e la sinistra che minacciava di uscire dall'Euro è sconfitta, Angela Merkel può tornare al suo gioco preferito: rimpalla l'italiano. Si tratta della versione tedesca di un videogame molto in voga nei giorni fausti di Renzo Bossi, quando l'erede del fondatore della Lega passava il proprio tempo a studiare come spendere i soldi del Carroccio: mi faccio una laurea in Albania o mi becco cento multe parcheggiando in sosta vietata? E così via. Rimpalla il clandestino consisteva nel rimandare a casa gli extracomunitari senza fargli toccare il suolo della penisola. Rimpalla l'italiano invece consiste nel dire no a tutte le richieste  di Mario Monti, il quale, bisogna ammettere, un po' clandestino lo è anche lui, ricoprendo il ruolo di premier senza una regolare elezione: un po' come se fosse entrato a Palazzo Chigi aggirando i controlli. Il nostro presidente del Consiglio, sono quasi otto mesi che prova a circumnavigare la Cancelliera, cercandone il lato abbordabile, fosse anche quello posteriore, ma non c'è niente da fare. Lei si sottrae a qualsiasi assalto. Il povero rettore prestato alla politica le ha provate tutte. In principio si è presentato con l'aria dimessa e l'abbigliamento più grigio che avesse nell'armadio (per quello non ha faticato: i completi li aveva di un solo colore, il suo) e ha provato a farsi passare come uno studente ripetente, che però ha fatto i compiti a casa. La signorina Rottenmeier del liceo di Berlino è stata al gioco, ma non si è fatta infinocchiare e al povero Monti ha dato come solo contentino il sorriso di un rottweiler.  Fallito l'approccio dello studente pentito e desideroso di migliorare a patto che gli venissero riconosciuti come crediti formativi la buona gestione di Napoli e Palermo (la Fornero, ormai impazzita dopo la bocciatura della sua riforma del lavoro, sostiene che si debba prendere esempio dalla Sicilia e per questo nei prossimi giorni verrà richiesto un Trattamento sanitario obbligatorio con la massima urgenza), Monti ha provato a convincere la Merkel per tramite del Nanonapoleone dell'Eliseo, usando anche l'amor patrio della moglie Carla Bruni. Neanche il tempo di muovere i primi passi e Sarkozy è stato impallinato come un tordo: anzi come un pavone, ed è stato rispedito a casa a fare il piccione. Risultato: al premier non è rimasto che giocarsi l'ultima carta, quella socialista. Approfittando delle vacanze romane di monsieur Hollande, Monti ha provato a farsi aiutare dal presidente francese, affinché tentasse lui di convincere la cancelliera che non si può circumnavigare. Un tentativo disperato, sul quale non c'è da fare molto affidamento, prova ne sia che, appena rientrata la strizza di un'uscita dall'Euro della Grecia, grazie alla sconfitta di Syriza, la donna che non deve concedere mai ha detto subito no a qualsiasi revisione degli accordi con Atene. Probabili dunque i rimpalli degli eurobond senza alcuna concessione della nostra sovranità nazionale alla signora del rigore; respinti con perdite coloro che desiderano maggiore autonomia per la Banca centrale europea e possibilità per Mario Draghi di sostenere i titoli di Stato di uno o più Paesi europei; affondata l'idea di rinviare il pareggio di bilancio o di allentare il patto di stabilità, idea tanto cara a Monti. Insomma, tutti i baldanzosi propositi di Super Mario Flop sono stati battuti dalla campionessa di «rimpalla l'italiano». Così ci ritroviamo con la Borsa che cala più degli stipendi degli italiani (- 2,8 per cento anche ieri), lo spread che torna a sfiorare quota 500 e i tassi dei titoli di Stato che  oscillano intorno al sei cento. Super Mario Sciò dovrebbe prendere esempio dagli azzurri di Prandelli che, pur tra mille difficoltà, sono riusciti a passare il turno e ora aspirano a sfidare la Germania per la conquista del titolo europeo. Anche il Prof dovrebbe sfidare la Merkel e spiegarle che senza l'Italia non c'è Europa. Altrimenti sarà solo Fallimonti. di Maurizio Belpietro [email protected]

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