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Pg contro il giudice che ha assolto il CavLa Severino manda gli ispettori

Interrogazione del Pdl sul Procuratore Minale che ha chiesto una verifica sull'operato del magistrato che ha prescritto il reato di Berlusconi

Nicoletta Orlandi Posti
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La prescrizione di Silvio Berlusconi al processo Mills non è andata giù ai magistrati: il procuratore generale di Milano, Manlio Minale, ha inviato due lettere al presidente della Corte d'Appello, Giovanni Canzio, per far luce sui motivi che hanno portato l'estinzione del reato per il Cavaliere. Minale sottolinea "l'inadeguatezza del calendario" e "l'ingiustificata disattenzione" di fronte ai segnali di preoccupazione lanciati dal Pm Fabio De Pasquale. La notizia, data dal Corriere, ha fatto partire la reazione indignata di un gruppo di parlamentari-avvocati del Pdl che hanno presentato un'interrogazione urgente al ministro della Giustizia Paola Severino per chiarire la vicenda definita "un'ingerenza non consentita".  Manlio Contento, Enrico Costa, Maurizio Paniz, Salvatore Torrisi e Luigi Vitali sostengono che "lagnarsi dei tempi del processo a Berlusconi costituisce oltreché atipica reazione verso la sentenza del tribunale", anche "un non consentito monito, se non pressione, nei confronti di tutti i magistrati che si occupano e si occuperanno di Berlusconi a procedere con corsia assolutamente preferenziale e non assumere decisioni sfavorevoli alla Procura, pena il rischio di vedersi avviare procedimenti disciplinari contro", si legge nel documento reso noto dal Giornale.  Di qui la richiesta al ministro di "verificare a mezzo dei poteri ispettivi" quanto accaduto a Milano, e magari se ci sono precedenti da parte di Minale per "censurare il calendario delle udienze" e nel caso "assumere provvedimenti necessari per ristabilire il massimo grado di rispetto dei principi di terzità, di equidistanza e di parità fra i cittadini". 

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