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La conferma: Formigoni indagatoper "corruzione internazionale"Lui: "Tutto qua? Nulla da temere"

Il governatore della Regione Lombardia

Nicoletta Orlandi Posti
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Alla fine l'avviso di garanzia è arrivato. Il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni è indagato nell'ambito dell'inchiesta con al centro la fondazione Maugeri (al governatore è stato anche notificato un invito a comparire davanti ai pm meneghini nei prossimi giorni). Il procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, ha reso noto che Formigoni è stato iscritto nel registro degli indagati il 14 giugno scorso e che l'iscrizione è stata desecretata oggi, mercoledì 25 luglio. Al governatore lombardo è contestato il reato di corruzione con l'aggravante della transnazionalità. L'ufficialità delle accuse contestate a Roberto Formigoni è arrivata con una nota di  Bruti Liberati. Al presidente della Regione Lombardia è stata notificata un'informazione di garanzia per i reati di corruzione e finanzianamento illecito, in concorso con Pierangelo Daccò, Umberto Maugeri, Costantino Passerino e Antonio Simone. Nella nota, il procuratore precisa che si fa riferimento a "fatti commessi a Milano e all'estero dal 2001 a novembre del 2011".  La replica di Formigoni - Poche ore dopo la notizia dell'indagine sul suo conto, Roberto Formigoni ha risposto alle accuse in una conferenza stampa a Milano e ha ribadito che non si dimetterà. "Ho letto le carte e mi sono chiesto: tutto qua?", ha spiegato il governatore, che ha aggiunto che leggendo l'avviso di garanzia ricevuto "alle 13.25 non ho trovato elementi di novità rispetto a quanto avevo già chiarito in precedenza. Sono i soliti episodi che ho già definito falsi, non a me riferibili, gravemente deformati". E ancora: "Nelle carte non c'è alcun atto corruttivo. Non è reato eventualmente essere stato ospite a una cena insieme ad altre 50 persone, o per qualche weekend. La corruzione - ha tagliato corto Formigoni - non c'è. La Maugeri e il San Raffaele non hanno mai ricevuto nessunissimo vantaggio. E non un euro di denaro pubblico è stato buttato via". Il "celeste" ha ribadito: "Non ho nulla da tenere dopo la lettura di questi atti". Quindi la stoccata contro la stampa: "Voi giornalisti sapete tutto da prima di me, già eravate stati avvisati ieri di quello che sarebbe successo nel primo pomeriggio di oggi, quando la procura della Repubblica di Milano mi ha indagato per i reati di corruzione nel procedimento penal relativo alla Fondazione Maugeri". Le accuse - Secondo quanto ipotizzato dalla procura di Milano, Formigoni avrebbe favorito una delle aziende sponsorizzate da Daccò e Simone, proprio la Fondazione Maugeri, ricevendo in cambio una lunga serie di "favori", il cui valore secondo un rapporto della polizia giudiziaria è di circa nove milioni di euro. La lista delle "utilità" va dalle vacanze in barca a vela, ai biglietti aerei, poi l'ipotizzato super-sconto sull'acquisto di una villa in Sardegna che gli avrebbe praticato l'amico Alberto Perego, che insieme a Formigoni vive nella comunità dei Memores Domini. Il governatore, da par suo, ha sempre contestato le accuse, sostenendo di avere con Daccò un rapporto di amicizia, e di avere rimborsato gran parte delle spese sostenute durante le vacanze comuni. Negli ambienti vicini a Formigoni si fa anche presente che tutte le delibere relative alle convenzioni della Maugeri con la Regione sono state prese nell'ambito delle norme vigenti e sono state deliberate dagli organi competenti. "Reato transnazionale" - Ad aggravare il quadro accusatorio contestato a Formigoni c'è il carattere transnazionale del reato, basato sulla scoperta dei conti svizzeri sui quali venivano movimentati una parte dei fondi di Daccò e Simone. Non figura invece l'accusa di violazione della legge sul finanziamento pubblico dei partiti, un'ipotesi di reati di cui si era ipotizzata l'esistenza in relazione a una somma tra i 500-600mila euro che la Fondazione Maugeri avrebbe versato in occasione della campagna elettorale del Pdl per le elezioni regionali del 2010. Secondo quanto si è appreso, nel corso delle perquisizioni sarebbe stato rinvenuto un biglietto di ringraziamento da parte di Formigoni, che secondo la difesa del governatore sarebbe un semplice ciclostilato. 

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