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Un commissario per far lucesulla strage di Bologna

La promessa del ministro dell'Interno alle vittime: "Nessun segreto di Stato"

Nicoletta Orlandi Posti
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  Dopo due anni di assenza il governo torna a Bologna per ricordare le 85 vittime e i 200 feriti della bomba esplosa nell'affollata sala d'aspetto della stazione di un sabato estivo di 32 anni fa. Una strage sulla quale ancora oggi non è stata fatta chiarezza e per la quale i familiari delle vittime continuano a chiedere allo Stato giustizia. Un atto di terrorismo per il quale sono stati condannati i due Nar Francesca Mambro e Giusva Fioravanti e che continua a dividere i colpevolisti e gli innocentisti. Chi è stato il vero mandante? Lo stesso Fioravanti (che si è sempre dichiarato estraneo all'attentato) oggi, dalle colonne del Giornale, con una lettera al direttore risponde: "La verità fa troppa paura". E ancora: "Non so se la pista palestinese sia giusta. Ma il terrorismo arabo in Italia ha fatto 60 morti".  "Esibizionismo dei carnefici" - Parole che non sono piaciute al ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri che dal palco delle celebrazioni a Bologna tuona:  "Per troppo tempo abbiamo assistito all'indecoroso esibizionismo dei carnefici che ha prevaricato i diritti delle vittime". "E' una stortura della nostra democrazia - ha detto il titolare del Viminale parlando nella sala del Consiglio comunale di Palazzo D'Accursio, un prezzo altissimo che dobbiamo pagare per la conquista e il consolidamento di quei valori di libertà che proprio in terrorismo vuole negare. Ma - ha concluso il ministro - l'attenzione alle ragioni delle vittime dovrà sempre prevalere in ogni direzione". Per questo ha promesso all'associazione delle vittime della strage del due agosto che nelle prossime ore nominerà un commissario straordinario "a cui sarà delegato il compito di dirimere le questioni interpretative della legge sui risarcimenti alle vittime del terrorismo". "Fioravanti? Un poveretto" - Soddisfatto il presidente dell'associazione Bolognesi ci tiene però a puntualizzare sul fil-documentario "Un solo errore" che contiene un'intervista a Fioravanti: "L'esecutore è un poveretto, con una qualità intellettuale molto bassa". Ribatte il deputato Fli Enzo Raisi, invece, che nei giorni ha attaccato Bolognesi facendo una gaffe sulla suocera, "è un disinformato che vuole parlare della strage e non sa neanche cosa è successo". Quanto alla cosiddetta pista palestinese, Bolognesi afferma: " "La pista teutonico palestinese è un giochino che non sta in piedi". L'interpellanza di Raisi - La Cancellieri sarà chiamata questo pomeriggio a rispondere all'interpellanza con cui il deputato bolognese di Fli, Enzo Raisi, convinto sostenitore dell'innocenza della Mambro e di Giusva, che chiede "se risulti da atti o documenti ufficiali il ritrovamento del diario personale e della carta di identità di Mauro Di Vittorio fra le macerie della stazione ferroviaria di Bologna". L'interpellanza di Raisi (e altri) è indirizzata ai ministri della Giustizia e dell'Interno e prende spunto dal fatto che sul sito dell'associazione familiari sono pubblicate le schede di tutte le 85 vittime dell'attentato alla stazione di Bologna e in quella intestata a Mauro Di Vittorio "vengono citati, con apposito virgolettato, brani di un non meglio specificato diario personale tenuto dalla vittima in cui sono annotati episodi del viaggio all'estero effettuato nei giorni immediatamente precedenti l'eccidio". In sostanza, secondo Raisi c'è da approfondire sull'ipotetico ruolo di Di Vittorio, che potrebbe non essere un semplice passeggero.  

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