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Ilva, Cobas contro sindacati"La rovina dell'Italia siete voi"

Blitz degli autonomi a piazza Vittoria: fumogeni e insulti. I sindacalisti costretti ad andarsene scortati dalla polizia

Nicoletta Orlandi Posti
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Sono dovuti scendere dal palco e andarsene con la coda tra le gambe scortati dalla polizia. I leader sindacali non hanno potuto neanche finire loro discorso che si erano preparati sull'Ilva. Fumogeni, spintoni e urla hanno prevalso sulle parole. Anche su quelle di Maurizio Landini, segretario della Fiom, che si è dovuto fermare sul più bello dell'arringa. I contestatori, giunti nel cuore di Piazza della Vittoria a Taranto dove era stata organizzata la manifestazione a bordo di un furgoncino da cui diffondevano fumogeni colorati, sono stati invitati dagli organizzatori della manifestazione sindacale a prendere la parola dal palco. Ma hanno preferito continuare a urlare slogan come "La rovina dell'Italia siete voi". "Sì ai diritti no ai ricatti: occupazione, salute, redditi, ambiente' hanno scritto su un manifesto il gruppo dei contestatori, per lo più militanti dei centri sociali e dei Cobas che sostengono la necessità di chiusura immediata dell'Ilva per interrompere la diffusione di inquinanti. "Questi sindacati non ci rappresentano - ha detto uno di loro, operaio dell'Ilva - hanno tirato fuori il peggio di noi, il peggio di questa città. In quella fabbrica - ha aggiunto - non ci sono diritti, non c'è dignità. C'è abbandono totale. Noi conosciamo i nostri problemi e chi ci rappresenta. Se un segretario interviene a un'assemblea manifestando solidarietà a otto persone che ci hanno sottomessi, perseguitati, minacciati e avvelenati - ha concluso il lavoratore - è un sindacato che non conosce i nostri diritti o è troppo assoggettato all'azienda". "La controparte è l'Ilva che deve fare gli investimenti, le divisioni sono da evitare", ha commentato Landini sostenendo che "era una cosa preordinata poichè sono arrivati in piazza e hanno staccato i fili del microfono, forse c'è stato qualcosa che non è andato nel senso giusto dal punto di vista del servizio d'ordine. Comunque nulla toglie al valore di una manifestazione che in queste proporzioni non c'era mai stata in questa città finora". Sconcerto tra i politici presenti in piazza: "E' incredibile ed assurdo quello che è avvenuto - hanno commentato i deputati Ludovico Vito (Pd) e Stefano Saglia (Pdl)- si è consentito che un camioncino entrasse nella piazza ed arrivasse sin sotto il palco. Questo è assurdo. La responsabilità dell'ordine pubblico non spettava al servizio d'ordine del sindacato ma alle forze di polizia". E' chiaro che è stata rubata la piazza ai lavoratori: questo il commento del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, all'interruzione del comizio dei leader Cgil, Cisl e Uil, ad opera di un folto gruppo di contestatori. "E' chiaro - ha detto Camusso - che in una vertenza così complicata tra i lavoratori possono emergere opinioni diverse".  I contestatori hanno poi preso la parola con un impianto audio montato sul 'tre ruote' giunto nella piazza e, dopo aver preso le distanze dai sindacati, hanno anche letto un comunicato per ricordare il 32o anniversario della strage di Bologna. Le forze dell'ordine in assetto antisommossa si sono compattate in un cordone. "Andiamocene altrimenti ci caricano", dicono al megafono i rappresentanti dei Cobas, che urlano: "Lo facciamo per i nostri figli".    

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